ALESSANDRO CRISAFULLI
Cronaca

"Sei chiara come un’alba...": il saluto fra le lacrime a Francesca, morta in montagna

Lissone, oltre 400 ragazzi ai funerali della diciannovenne precipitata durante un'escursione

Francesca Mirarchi

Lissone (Monza) -  "Sei chiara come un’alba, sei fresca come l’aria...". Sono le note di Albachiara di Vasco Rossi, scelte dagli amici per salutare per l’ultima volta Francesca Mirarchi, la 19enne di Lissone morta venerdì in Val Brembana. Quell’alba che avrebbe voluto ammirare e che l’ha portata a svegliarsi presto e spingersi da sola sul dirupo che poi le è costato la vita. Circa 400 le persone che ieri pomeriggio, mentre la celebre canzone risuonava sul sagrato della chiesa dei Santi Pietro e Paolo, hanno sospinto su, verso il cielo, con le loro preghiere, i palloncini colorati a lei indirizzati. Tanti, tantissimi, i giovani che si sono stretti attorno alla famiglia: gli amici che erano in vacanza con lei, quelli di scuola, quelli della società di Atletica di Cinisello, con la maglietta bianca e azzurra, di cui il papà Beppe è presidente. Tutti accomunati dalla fortuna di aver conosciuto, "una ragazza solare, dal sorriso contagioso, determinata", come l’hanno descritta in molti. Il filo conduttore dei ricordi, la sua ricerca dell’alba, della luce, della vita, che purtroppo si è spezzata nel momento più bello: "Francesca amava la vita, voleva viverla fino in fondo, da protagonista - ha sottolineato il prevosto, don Tiziano Vimercati, durante l’omelia -. E il desiderio di guardare sorgere il sole rappresentava proprio il desiderio della luce, della voglia di vivere, di andare sempre oltre".

Il funerale di Francesca Mirarchi
Il funerale di Francesca Mirarchi

Tra i banchi, anche il fratello Giacomo. E poi il sindaco di Lissone Concetta Monguzzi, il vicesindaco Marino Nava e l’assessore allo Sport di Cinisello Daniela Maggi. Cinisello dove Francesca stava svolgendo il servizio civile, in Comune, nel settore sport. "Una vita fatta di tanti interessi, quella di Francesca - ha proseguito il prevosto - di tante amicizie e amore per lo sport. E ancora il desiderio di conoscere e continuare a studiare. Gli amici conserveranno il ricordo della sua spensieratezza giovanile con la consapevolezza di aver vissuto una tragedia immane". "La tua determinazione era più forte della stanchezza, del timore di non farcela, era più forte di tutto - l’ha ricordata una amica di fatiche sulla pista di atletica -. Voglio ricordarti sempre così: come due bambine cresciute insieme su una pista di atletica: sarai per sempre nel nostro cuore e nei nostri ricordi più belli". 

Non è mancato anche il ricordo delle parole da lei stessa scritta, che le erano valse la vittoria in un concorso di poesia nel 2018: "La bellezza è come un fiore sbocciato. Ti stupisce, ti incanta, ti lascia senza fiato. Il tempo è suo nemico. E come un ospite non gradito fa appassire ciò che appare. Ma l’essenza non scompare". Dopo la funzione religiosa, la bara ricoperta di rose è stata portata fuori, per il momento più toccante. Con l’applauso, silenzioso, scelto per salutarla.