STEFANIA TOTARO
Cronaca

L’operaio caduto dalla gru. Due condanne pesanti

Brugherio, nel 2022 l’incidente costato la vita al 33enne Frederico Neves Bastos. Quattro anni al titolare, sei mesi in più all’addetto che manovrava il mezzo.

Imputati condannati per omicidio colposo: la vittima è precipitata da 40 metri

Imputati condannati per omicidio colposo: la vittima è precipitata da 40 metri

Due condanne a 4 anni e mezzo e 4 anni di reclusione e un’assoluzione per l’infortunio mortale sul lavoro che il 10 marzo del 2022 è costato la vita a Frederico Neves Bastos, 33 anni, operaio di origini brasiliane residente a Novate Milanese, caduto dal cestello della gru da un’altezza di 40 metri dopo essere stato colpito da un palo del peso di oltre una tonnellata, che stavano issando per la sostituzione delle antenne per i telefoni cellulari di Vodafone. È la sentenza decisa dal giudice del Tribunale di Monza, Gianluca Polastri, che ha ritenuto colpevoli di omicidio colposo prima di tutto il gruista che stava manovrando il palo e poi anche il titolare dell’impresa che aveva preso in subappalto il posizionamento del palo, mentre ha sgravato di responsabilità il titolare della ditta che si occupava dello smontaggio e rimontaggio dei pali a terra prima di sollevarli. In solido i due imputati dovranno pagare 650mila euro complessivi ai familiari della vittima, costituiti parti civili al processo. Sotto accusa le fasce usate per imbragare il palo per il sollevamento. "La causa della caduta del palo è stata il grave stato di degrado delle fasce, che presentavano una profonda usura, erano sfibrate, sfilacciate e che probabilmente si sono tagliate al contatto con i profili ruvidi del palo - ha sostenuto nella sua requisitoria il pm della Procura, Flaminio Forieri, che aveva chiesto due condanne a 4 anni -. Le condizioni di quelle fasce erano ben visibili e non dovevano essere fornite dalla ditta e utilizzate dal gruista, che le aveva provate perché erano più lunghe di quelle usate per il posizionamento dei primi due pali che, nel venire issati, avevano presentato delle oscillazioni che rischiavano di danneggiare le antenne".

"La volta precedente, nel momento del sollevamento, il palo si era rovesciato quindi quella volta è stato imbragato con delle fasce. Erano scolorite, pelose. Frederico, quando le ha viste, ha detto che non gli piacevano per niente. Il palo è stato imbragato e sollevato dalla gru, poi è accaduta la tragedia", ha ricostruito in aula l’imputato, ora pensionato, per cui la Procura ha chiesto l’assoluzione e che è stato assolto dal giudice. Nell’infortunio era stato coinvolto anche un altro operaio, un italiano di 26 anni, che però era rimasto lievemente ferito. "Io ero il gruista, non avevo potere decisionale - ha raccontato al giudice l’operatore che ha avuto la pena più pesante -. Il mio compito era di sollevare il palo e ho usato le fasce che l’azienda mi ha dato in dotazione".