DARIO CRIPPA
Cronaca

Follia ultras a Seregno, pugno duro: 10 Daspo fino a 8 anni per il finale rovente di Serie C

Monza, scontri dopo Sangiuliano City-Triestina: sanzionati tifosi giuliani e “alleati” di Busto Arsizio. Ma è stato un anno nero su e giù dagli spalti: dal papà ferito all’oratorio alle bastonate in ritiro

L’ultima notizia è arrivata ieri, quando il Questore di Monza ha ufficializzato dieci Daspo, divieto di accesso alle manifestazioni sportive, della durata da uno fino addirittura a 8 anni. Per una partita di calcio di estrema periferia che era stata trasformata in un campo di battaglia. In serie C. Era il 13 maggio scorso quando a Seregno si era disputata la gara di playout fra i milanesi del Sangiuliano City e la Triestina. Una neopromossa e una nobile decaduta chiamate a giocarsi la salvezza dopo un campionato nelle sabbie mobili. Vincere o morire. Salvezza o retrocessione. La tensione era salita alle stelle per giorni. La Triestina capace di muovere centinaia di tifosi dal Friuli, il Sangiuliano decisamente meno. Petardi, fumogeni, cori, insulti, minacce, sventolio di cinture, segnale di guerra per gli ultras. Il piccolo stadio Ferruccio, dove il Sangiuliano era stato costretto a giocare tutto il campionato per la mancanza di un impianto ad hoc a casa propria, era diventato presto una bolgia. La Triestina aveva vinto sul campo, ma a fine gara era scattata la rissa. I tifosi ospiti avevano scavalcato le transenne per un’invasione di campo tutt’altro che pacifica. Il tentativo di aggirare lo sbarramento delle forze dell’ordine era stato impedito a fatica.

Una manovra di attacco, che solo le cariche di alleggerimento e i lacrimogeni della polizia erano riuscite a contenere, impedendo che le tifoserie venissero a contatto. A dare manforte ai tifosi friulani si erano presentati da Busto Arsizio anche i “colleghi” della Pro Patria, storicamente gemellati con gli alabardati e che proprio qualche giorno prima si erano già “pizzicati“ proprio con i tifosi del Sangiuliano promettendo vendetta. Passata la “buriana”, gli agenti della Digos e dell’Ufficio Anticrimine della Questura di Monza avevano iniziato un certosino lavoro di indagine, in collaborazione con i colleghi di Varese e Trieste, per identificare i facinorosi. Il risultato sono appunto i dieci Daspo emessi dal questore Marco Odorisio: uno della durata di 8 anni, uno di 6 anni, uno di 3 anni, due da 2 anni, uno da 1 anno. A subirli, sei tifosi della Pro Patria. Gli altri quattro Daspo, due della durata di 7 anni, uno di 5 anni e uno di 3 sono andati a carico dei tifosi triestini.

I tifosi colpiti dai provvedimenti hanno un’età compresa fra i 22 e i 52 anni. Le pene più pesanti riguardano sei tifosi recidivi, che avevano precedenti specifici in altre manifestazioni sportive, in cui avevano già preso uno o più Daspo. E che avevano spesso anche precedenti penali e di polizia. L’aggravante della recidiva comporterà non solo il divieto di accedere a manifestazioni sportive, ma anche l’obbligo di presentarsi a firmare in uffici di polizia giudiziaria in occasione delle partite che la loro “squadra del cuore” disputerà nei prossimi anni. Il Gip del Tribunale di Monza ha convalidato l’obbligo di firma concordando "sulla gravità dell’episodio" e sulla "pericolosità sociale" di queste persone.

Ma non è la prima volta che negli ultimi tempi si fa sentire la follia nel mondo dello sport. Un paio di settimane fa, una trentina di tifosi della Sampdoria e del Como erano riusciti addirittura ad azzuffarsi, con bastoni, cappucci calati in testa, e cinghie alla mano, davanti a un ristorante su una strada della Valtellina, mentre andavano a vedere le primissime amichevoli delle proprie squadre nei ritiri di Livigno e di Bormio. Lo scorso giugno un papà e dirigente di una squadra di calcio giovanile era stato vittima di una zuffa esplosa sugli spalti fra i genitori di bambini di 9 anni in un torneo all’oratorio in Brianza. Mentre tentava di sedare gli animi, fra le lacrime dei bambini, il padre era stato raggiunto da un violento calcio alla schiena: ci aveva rimesso un rene. Un paio di anni prima, una partita fra 17enni era finita in rissa in campo e in un parcheggio a Brugherio: alla fine, quattro Daspo per ragazzi e genitori. Ma non è solo il calcio a scaldare gli animi. Una partita fra le squadre di hockey di Monza e di Vercelli, a novembre dello scorso anno, era finita con due Daspo. A essere colpiti, tifosi piemontesi un po’ “stagionati“... accorsi per vendicare i presunti torti subìti trent’anni prima.