REDAZIONE MONZA BRIANZA

Flash mob polemico al monumento della Liberazione

L’Anpi va in largo Vela per rispondere al sindaco che aveva scelto quel luogo per la Giornata del Ricordo

Giù le mani dal monumento della Liberazione. Ieri l’Anpi è tornata in largo Vela ad Arcore per un flashmob a difesa "di un simbolo irrinunciabile".

"Siamo qui per dire no all’equiparazione tra partigiani e fascisti. L’opera ricorda Ambrogio Riboldi, Santo Capelli, i sei Martiri Vimercatesi trucidati al campo di aviazione della Gilera e chi ha perso la vita per la democrazia", dice Fulvio Farnchini, presidente provinciale. Il caso è scoppiato il 10 febbraio quando il sindaco Maurizio Bono ha scelto l’installazione per celebrare le vittime delle foibe e la Giornata del Ricordo, provocando la reazione dell’associazione. Il primo cittadino dice ancora una volta: "Non volevo offendere nessuno, né mancare di rispetto. Mi sembrava una occasione per avviare un dialogo senza alcuna revisione storica nel rispetto di quel che è stato e delle responsabilità che non mi sognerei mai di negare.

Credevo che la resistenza nel 2022 potesse essere una celebrazione condivisa contro tutti i crimini e tutte le ingiustizie". Durissima la replica di Anpi. "La grande scultura di Carlo Bestetti è stata voluta dall’amministrazione per il 30esimo della Liberazione e non può essere espropriata. Il sindaco nel manifesto dell’iniziativa le ha cambiato nome trasformandola nel Monumento ai Martiri della Libertà. È inaccettabile". Bono: "È stato un errore di stampa". Un giallo la presenza alla cerimonia di esponenti di Casapound che i partigiani denunciano e il primo cittadino smentisce.

Bar.Cal.