
È pronto alle conclusioni il processo per diffamazione sulla fiction “Colpo di Grazia” per cui l’ex sindaco Dario Allevi (nella...
È pronto alle conclusioni il processo per diffamazione sulla fiction “Colpo di Grazia” per cui l’ex sindaco Dario Allevi (nella foto) e l’ex assessore alla Sicurezza Federico Arena hanno chiesto complessivamente 170mila euro di risarcimento dei danni. Giovedì si torna in aula al Tribunale di Monza a discutere sul film antagonista a puntate del 2021 del Foa Boccaccio, che attaccava l’ex Giunta con una satira grottesca sul presunto malaffare dell’urbanistica.
Al dibattimento sono imputati solo i due tecnici, identificati per avere diffuso la fiction sui social e sul canale YouTube. Due ragazzi che hanno ammesso le loro responsabilità nella diffusione delle puntate online, ma hanno negato la diffamazione trattandosi di opera d’ingegno. La fantomatica regista della fiction, la sedicente svedese Skyler Grey, si è fatta viva fuori dal Tribunale, ma come era prevedibile solo con un messaggio audio.
"Voglio confermare che Dario Allevi non è un corruttore e Federico Arena non è un assassino, ma qualcuno poteva essere tratto in inganno? Io non credo proprio. Colpo di Grazia non è un film di inchiesta, non è un falso documentario, non è una docufiction. È una fiction noir, è un film non legato alla realtà. Rivolgo le mie scuse a chi si è sentito coinvolto, non volevo danneggiare la loro reputazione. Ma mi rattrista che abbiano presentato una denuncia".
Intanto il Foa Boccaccio ha fatto partire la campagna “170K per un film” a supporto degli imputati. "In un quadro nazionale sempre più contraddistinto da repressione e restrizioni, supportare Colpo di Grazia e gli imputati nel processo significa affermare i principi della libertà di espressione", la motivazione degli antagonisti.
S.T.