FABIO LUONGO
Cronaca

Felici contro il disagio. Arriva il piano Happy. Giovani e prevenzione per "diventare capaci"

ll percorso di aiuto alla crescita della Fondazione Venosta coinvolgerà la Brianza. Duemila studenti parte di un progetto triennale in rete con 180 associazioni.

Felici contro il disagio. Arriva il piano Happy. Giovani e prevenzione per "diventare capaci"

Felici contro il disagio. Arriva il piano Happy. Giovani e prevenzione per "diventare capaci"

Coinvolgere attivamente i ragazzi per aiutarli a stare meglio, a diventare capaci di incidere nel proprio percorso di crescita e di costruzione del futuro, superando i disagi e le difficoltà che due anni di pandemia e post-pandemia hanno aggravato.

Un obiettivo ambizioso, per un’iniziativa che in Brianza punta a interessare circa 2mila giovani tra i 12 e i 16 anni, sparsi tra Sovico e Seregno. È il progetto “Happy - Diventare capaci“, intervento di prevenzione e sostegno per il benessere psicologico degli adolescenti promosso dalla Fondazione Guido Venosta, presieduta dall’albiatese Giuseppe Caprotti, insieme all’Istituto Minotauro, alle Comunità della Salute e al Csv-Centro di servizio per il volontariato. Quello che Happy si prefigge è "prevenire l’emergere di problemi legati all’attacco al corpo, come tentativi di suicidio e disturbi alimentari, e al ritiro sociale e scolastico". Questo "attraverso la partecipazione attiva dei ragazzi ad attività formative", sensibilizzando e coinvolgendo i cittadini, i genitori e la comunità educante nel suo complesso.

In Brianza le zone interessate dall’iniziativa saranno due: Seregno, col liceo Parini, e Sovico con l’Istituto comprensivo Giacomo Paccini. Qui il progetto si rivolgerà a circa 2mila adolescenti, mentre saranno 180 le associazioni dei due Comuni che verranno informate e coinvolte, 140 a Seregno e 40 a Sovico. Al Parini Happy sosterrà il coordinamento degli educatori che si occupano dei ragazzi accolti nello Spazio educativo, uno spazio in cui alunni con e senza disabilità svolgono attività e laboratori come teatro, yoga, arteterapia e musicoterapia, "un’esperienza unica nell’ambito della scuola secondaria – sottolineano i promotori del progetto – che pone l’istituto all’avanguardia nel campo delle attività didattico-educative inclusive".

Al Paccini si potenzierà l’aspetto musicale della scuola, sempre in un’ottica inclusiva. Ma un po’ di Brianza c’è pure nella parte milanese di Happy, a Baggio, De Angeli e San Siro: l’intervento del progetto in quella zona si deve anche a don Franco Molteni, già parroco di Albiate e ora coadiutore della parrocchia della Beata Vergine Addolorata di San Siro. Il progetto Happy è già stato avviato e durerà almeno tre anni. Le strade che verranno battute saranno diverse, partendo dall’analisi delle esigenze degli adolescenti: li si coinvolgerà in stage di volontariato, si stimoleranno progetti di promozione culturale, si lavorerà per far cooperare territorio, associazioni, famiglie e insegnanti. "Sentiamo molto il problema dei giovani – dice Giuseppe Caprotti, presidente della Fondazione Venosta –. L’obiettivo è creare reti di associazioni, cooperative e fondazioni che aiutino i ragazzi, contro il disagio. C’è un gran bisogno da parte dei giovani, ma anche dei genitori".