Maltrattamenti Farfalle ritmica, Agnese Duranti: “Frasi pesanti? Solo per farci migliorare”. Ma Anna Basta conferma le accuse

La testimonianza della ginnasta azzurra durante il processo all’allenatrice Emanuela Maccarani: “Il nostro è uno sport di perfezione, per questo veniamo riprese in maniera severa”

La azzurre della ritmica con l'allenatrice Emanuela Maccarani (al centro). Agnese Duranti è la seconda la destra

La azzurre della ritmica con l'allenatrice Emanuela Maccarani (al centro). Agnese Duranti è la seconda la destra

Milano – “Un ambiente per quanto mi riguarda sempre sereno, consono per fare lavoro di alto livello”. Queste le parole usate dall'azzurra della ritmica Agnese Duranti, ascoltata in mattinata all'Hotel Melia di Milano, nella seduta del processo sportivo in corso per le presunte vessazioni alle ginnaste della Nazionale di ritmica.

Alla sbarra ci sono Emanuela Maccarani, allenatrice e direttrice tecnica sospesa della Nazionale, e la sua assistente Olga Tishina, accusate dalle loro ex allieve di allenamenti non conformi e di aver causato disturbi alimentari e psicologici.

"Ricordo dei momenti più pesanti di altri durante gli allenamenti – ha spiegato Duranti – Ma ritengo che a volte sia anche opportuno creare dei momenti più difficili. Non ricordo aggressioni fisiche o verbali”. 

"È uno sport di perfezione – ha continuato la ginnasta – e veniamo riprese anche in maniera severa. È capitato che in caso di errori ripetuti la nostra allenatrice Emanuela Maccarani si rivolgesse a noi con frasi tipo ‘non state facendo niente, siete delle stronze’. Ma escludo che le allenatrici ce l’avessero avuta con qualche atleta in particolare. Ci sono state correzioni personali, come verso Beatrice Tornatore: è capitato sentire l'allenatrice rivolgerle frasi come 'testa di c...' o 'se fai male l'esercizio ti tiro una sberla’, ma ricordo anche il contesto non aggressivo in cui avveniva. Beatrice lo percepiva in modo diverso, era molto insicura”.

In apertura di seduta, era stata accolta la richiesta di rinvio di inserimento delle documentazioni emerse nella prima fase di indagini provenienti dalla Procura del Tribunale di Monza. La precedente udienza del processo sportivo si era tenuta a Roma il 24 marzo. Al termine della quale la Procura aveva ritenuto di dover ascoltare 5 ragazze, in accoglimento anche della richiesta della difesa.

Anna Basta conferma le accuse

"Ci pesavamo nude, con le sole mutande, senza neanche reggiseno. Qualcuno si toglieva anche le forcine”. L'ex azzurra Anna Basta racconta in sede di giustizia sportiva la quotidianità degli allenamenti delle Farfalle della ritmica: “Fino a 15 anni ero alla Polisportiva Pontevecchio di Bologna e non sono praticamente mai salita su una bilancia. Dal 2016, a Desio, sono sempre stata sottoposta al rito del peso. Dopo colazione, arrivavamo in palestra e ci mettevamo in fila nude”.

Dopo il verdetto della bilancia, spiega Basta, si capiva come sarebbe stato il resto della giornata: “Quando Olga ci pesava, arrivavano commenti anche solo per aumenti di 3 o 4 etti 'Il bambino cresce? Non ti vergogni?' venivamo richiamate ad alta voce. O 'Cosa stai facendo? Ti rendi conto?', frasi pronunciate davanti a tutti. Da quei commenti dipendeva il resto della giornata. Nel 2019, per un esercizio di salto dentro a un cerchio, la Maccarani mi disse 'se dimagrisci un po', ti diminuisce anche il culo e ci passi'. Questi commenti non erano rivolti a tutti, c'era disparità di trattamento, ma certe frasi sono state pronunciate anche a Nina Corradini, Laura Paris e Talisa Torretti”.