
Il sindaco Dario Allevi
Monza - Il coraggio di rompere gli schemi e crearne di nuovi. Per ripartire nella nuova normalità post-Covid. Perché le urgenze del mondo della cultura, dello spettacolo e del turismo non possono più aspettare. Servono risposte concrete. E domani e sabato saranno proprio i protagonisti del teatro, della musica, del cinema e del turismo non soltanto a fotografare lo stato dell’arte, ma anche e soprattutto a indicare la rotta verso cui muoversi per rimettere in moto la fabbrica della cultura. Lo faranno alla Villa Reale di Monza con i direttori di QN Quotidiano Nazionale, Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno in occasione dell’evento ‘Dietro le quinte’ organizzato dal Gruppo Monrif. Perché anche i luoghi devono avere il loro manager, non soltanto gli artisti.
E «faremo tesoro di tutti gli spunti che emergeranno per allargare la nostra visione futura", l’interesse di Dario Allevi, sindaco di Monza e ‘padrone di casa’ alla reggia nel suo ruolo di presidente del Consorzio Villa Reale e Parco. Dopo il faraonico restauro che ha salvato "la cartolina più bella del nostro patrimonio culturale" da decenni di disinteresse e degrado, oggi "vogliamo ripartire (anche) da qui".
«Per due giorni spalancheremo le porte della reggia ai protagonisti della ripartenza del Paese in ambito turistico e culturale. Del resto – le parole di Allevi - da secoli il petrolio dell’Italia si chiama arte e turismo. Ora, nella fase della post-pandemia, siamo chiamati tutti, istituzioni in primis, a riscoprirne il valore mettendo in campo formule innovative e nuovi partenariati. Il Rinascimento dell’Italia non potrà che partire da qui".
Dai 35mila metri quadrati della reggia e dai 750 ettari di Parco che non sono più soltanto monumento di se stessi. Sono stati – e possono tornare a essere – un centro di gravità permanente della cultura. Una scommessa. «Ogni giorno lavoriamo per fare le cose nel miglior modo possibile tra eventi culturali, musicali, letterari e ludici. Stiamo tornando a far lavorare molta gente. Abbiamo un piano di rilancio che ci sta consentendo di alzare sempre di più l’asticella: l’obiettivo è fare della nostra Villa un polo di attrazione unico nel suo genere, anche grazie a progetti e soluzioni innovative che possano generare turismo di alto valore aggiunto – l’impegno del sindaco –. Vogliamo ampliare gli orizzonti, con una visione internazionale".
Un unico luogo che – guardando la sua storia e le sue "enormi potenzialità" - da solo riunisce i quattro filoni su cui si sviluppa ‘Dietro le quinte’: città d’arte, teatro, musica e audiovisivo. Il cinema, appunto. Nel catalogo dei fratelli Lumière, gli inventori del cinematografo, Monza è alla pellicola numero 279. Il cortometraggio girato il 20 novembre del 1896 riprende il re e la regina che scendono le scale della reggia di Monza e salgono su una carrozza. E’ il primo ‘film’ girato a Monza. Forse anche il primo in Italia.
Quasi a presagire una vocazione cinematografica della Villa. Ma anche di una città e di un intero territorio, con il Parco e le sue stagioni, l’autodromo, l’ex Macello e le fabbriche abbandonate che architettonicamente possono diventare location per costruire un set. Come anche le cascine che raccontano un animo contadino da ‘Albero degli zoccoli’. Occasioni per produrre lavoro, per far conoscere l’arte, la storia e la natura di un territorio. Per generare (cine)turismo . Come è stato, ad esempio per la fortunata serie ‘Braccialetti Rossi’: Fasano per tre anni è stata invasa da scolaresche che aspettavano gli attori durante le pause e nell’attesa facevano i compiti sotto gli ulivi. E ancora la musica, con il Parco che è stato palco di grandi live, da Ligabue a Justin Bieber.
«Il gioco di squadra ci permetterà di andare lontano", allunga l’inquadratura Allevi. Pensando al Masterplan sostenuto da Regione Lombardia con 55 milioni di euro (23 già tematizzati, gli altri 32 in attesa di destinazione) su cui sono al lavoro "professionisti che ci indicheranno la strada per diventare un polo monumentale e ambientale inserito nei circuiti internazionali". E confidando che "la Villa possa avere un ruolo in occasione delle Olimpiadi Milano-Cortina del 2026".