Esami farsa di italiano: "Mai preso un euro"

Gli “insegnanti“ di una coop di Seregno hanno scelto di andare al dibattimento

Torna alla sbarra la presunta corruzione per ottenere il certificato di conoscenza della lingua italiana necessario agli stranieri per ottenere il permesso di soggiorno. A processo al Tribunale di Monza due esaminatori, che negano di aver mai preso un euro. Secondo l’accusa, l’extracomunitario doveva soltanto pagare 500 euro e prima dell’esame gli facevano avere le soluzioni dei quesiti e, a volte, anche gli elaborati già pronti per la prova scritta che bastava riversare in bella copia. Una via d’uscita che non si rivelava neanche sempre molto facile da percorrere.

"Questi non sanno neanche copiare un testo in italiano", è uscito da qualche intercettazione captata dagli inquirenti. Una vicenda giudiziaria nata da controlli a tappeto in tutta Italia dopo l’inchiesta partita nel settembre 2021 dall’esame farsa del calciatore uruguaiano Luis Suarez che, dopo il mancato rinnovo con il Barcellona, ha sostenuto un esame di lingua italiana di livello B1 all’Università per stranieri di Perugia con l’obiettivo di ottenere la cittadinanza italiana ed essere tesserato come giocatore comunitario dalla Juventus. La polizia di Stato si è infiltrata con agenti provocatori anche in una cooperativa sociale a Seregno, convenzionata con un centro studi di Roccadaspide in provincia di Salerno, a sua volta convenzionato con l’Università per stranieri di Perugia, ed abilitato a svolgere sessioni di esame di lingua italiana di livello A2 e di rilasciare la relativa certificazione. Gli inquirenti hanno individuato 9 persone, imputate a vario titolo di corruzione e falso ideologico. Nel processo con il rito abbreviato al Tribunale di Monza sono già stati condannati a pene tra i 4 anni e 8 mesi e i 6 mesi di reclusione un 30enne legale rappresentante della cooperativa brianzola, due esaminatori e i restanti imputati stranieri, originari di Marocco, Algeria, Pakistan, Egitto, accusati di essere stati intermediari con il compito di reperire gli stranieri interessati a conseguire la certificazione farlocca, di ottenere da loro la consegna del denaro frutto della corruzione e di aiutarli nello svolgimento delle prove. Altri due sono stati assolti. Mentre hanno scelto il dibattimento, che entrerà nel vivo a maggio, due esaminatori, una 42enne del salernitano e un coetaneo residente a Milano, che negano di avere fatto parte del “giro” della corruzione.

S.T.