
La gara per il palato dei piloti, in testa i ragazzi di Nico
Dalla prima colazione all’apericena, tra iniziative sociali e prodotti dell’eccellenza italiana nel paddock dell’autodromo, a disposizione di piloti, tecnici e operatori del circus della Formula 1.
Torna Pizzaut, alla sua terza partecipazione al Gran Premio di Monza: l’anno scorso inventò la pizza Leclerc, che oggi è fissa nel menu delle due pizzerie in cui lavorano ragazzi autistici e sappiamo come è andata. Quest’anno debutta la pizza Hamilton, rigorosamente vegana, come il pilota, con pomodorini, friarielli, zucchine e granella di noci. "Non vediamo l’ora di fargliela provare", raccontano Simone, Nicolò e Lorenzo, che questa mattina sono di turno al truck food e raccontano entusiasti la loro esperienza da Pizzaut. "Mi sono pagato le vacanze da solo, col mio stipendio, usando il bancomat", rivendica con orgoglio e un pizzico di commozione Simone, 37 anni di Rozzano che, ci tiene a sottolinearlo, conosce anche Fedez. La pizza che sfornano in continuazione è ovviamente buonissima e va a ruba.
Nico Acampora, fondatore di Pizzaut ha dovuto assentarsi per risolvere un disguido creato da un gruppo di 50 insegnanti che non si sono presentate al ristorante di Monza senza annullare la prenotazione, come ha raccontato sui social. Poi è tornato, insieme ad Elio in visita con suo figlio Dante.
All’angolo opposto del corridoio paddock c’è il banchetto della Gelateria del Parco, eccellenza di Canonica D’Adda (Bergamo) nata da un’idea di Diego Donzelli e Katia Colombo, che propone gusti alternativi come il gelato tricolore con basilico, mozzarella e pomodoro.
In mezzo c’è Open House, progetto coraggioso di Federica e Valentina Sorce, rispettivamente presidente e vice della Fondazione Giò che impegna nel lavoro diversi ragazzi disabili a Fano, dove gestiscono anche un agriturismo. A Monza ci sono Giulia, Jonathan, Arun e Valentina, che offrono brioche, composte e marmellate per un inizio di giornata super e, dal tardo pomeriggio, anche stuzzichini con i loro prodotti biologici per un aperitivo speciale.
Qualche metro più in là si trova lo stand delle Fattorie Garofalo, di Capua, dove il mastro casaro prepara sotto gli occhi sgranati degli ospiti le mozzarelle di bufala Dop, che diventano poi finger food sia in declinazione dolce che salata, oppure burrata e altre delizie per il palato disponibili in 14 punti vendita, tra cui stazione centrale a Milano e aeroporti di Malpensa e Bergamo, giusto per ricordarlo agli ospiti stranieri.
"Il primo a fermarsi incuriosito è stato Verstappen – spiegano – ma entro domenica, con le nostre mozzarelle contiamo di conquistare tutti i piloti".
Ga.Bass.