STEFANIA TOTARO
Cronaca

Desio, appalti truccati per spalare strade: chieste altre quattro condanne

Imputati imprenditori e funzionari pubblici, e il Comune si costituisce parte civile

L'operazione dei carabinieri Golden Snow

Desio (Monza e Brianza), 5 maggio 2015 - Altre quattro condanne per i presunti appalti facili rilasciati dal Comune di Desio per la raccolta neve e la manutenzione stradale. Le ha chieste ieri il pm monzese Giulia Rizzo nella requisitoria del processo al Tribunale di Monza sull’inchiesta Golden Snow eseguita dai carabinieri di Desio.

Per questa vicenda hanno già patteggiato a vario titolo per i reati di corruzione, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti e frode in pubbliche forniture rispettivamente a 1 anno e 10 mesi l’ex responsabile dell’ufficio appalti e contratti del Comune di Desio Roberto Santambrogio, a 1 anno e 2 mesi l’imprenditore Stefano Parravicini e a 1 anno e 3 mesi il suo dipendente Pietro Corapi.

Ieri la pubblica accusa ha chiesto la condanna a 3 anni e 8 mesi di reclusione per un altro imprenditore, Rosario Britti (l’unico accusato anche di corruzione), la pena di 3 anni per l’ex responsabile tecnico dell’ufficio lavori pubblici del Comune di Desio Maurizio Manzotti, 2 anni e 4 mesi per l’imprenditore Alfredo Crotti e infine 2 anni per la moglie di Britti, Elena Motta.

Al processo  si è costituito parte civile il Comune di Desio, che ha chiesto il risarcimento dei danni patrimoniali e all’immagine con una provvisionale subito esecutiva di 100mila euro.

"La conversazione telefonica tra Santambrogio e Britti in cui, in un giorno di neve di dicembre 2012, il primo dice al secondo che meno male che nevica perché sotto la neve ci stanno i soldi, è l’emblema di questa indagine - ha dichiarato nella sua requisitoria il pm Giulia Rizzo - in cui Santambrogio è la figura cardine. Santambrogio è l’ultimo baluardo dell’era Perri (l’ex responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Desio condannato per corruzione dal Tribunale di Monza a 5 anni e mezzo di reclusione nel processo sulle modifiche al Pgt di Desio in cambio di tangenti che ha visto al centro l’ex assessore regionale Pdl Massimo Ponzoni, ndr) in cui l’assegnazione degli appalti avveniva per trattativa privata. Cambiata la Giunta - ha continuato il rappresentante della pubblica accusa - si è cercato di sistemare quello che non quadrava inserendo la gara per gli appalti. Tanto che Manzotti in un’intercettazione sul metodo di gestione clientelare dice che una volta si poteva, ma adesso non si può più".

Ma secondo il pm, nonostante la modifica dei criteri di assegnazione degli appalti, "le imprese aggiudicatrici risultano sempre le stesse, riunite in un’associazione temporanea di imprese. Perché Santambrogio e Manzotti riuscivano a sapere in anticipo il numero delle imprese e delle offerte presentate e il loro importo permettendo alle aggiudicatrici di proporre una percentuale di ribasso adeguata". Il 13 maggio, dopo le arringhe dei difensori degli imputati, la sentenza dei giudici.