Desio, vietato giocare a pallone in piazze. E niente “effusioni” davanti al cimitero

Niente dribbling in piazza per i bambini nè ritrovi nel piazzale del cimitero, pena multe e sanzioni

I cartelli contestati a Desio

I cartelli contestati a Desio

Desio (Monza e Brianza), 12 aprile 2024 –  “Tanti divieti inutili, un po' assurdi – accusa il Partito Democratico - e nessuna soluzione concreta ai problemi veri”. Hanno scatenato le polemiche gli ultimi due provvedimenti assunti dal comune di Desio per il decoro e l'ordine pubblico. Quello di vietare l'utilizzo del parcheggio del cimitero nuovo, diventato da tempo luogo di ritrovo notturno per coppiette e altre persone, dalle 21 di sera alle 6 di mattina. E quello di porre dei cartelli nella piazza principale e in altri luoghi pubblici che vietano “gli schiamazzi, il gioco del pallone e i giochi rumorosi in genere”, perchè “la quiete e il decoro sono diritti di tutti”, con tanto di disegno con il divieto di calcio e quello del vigile che minaccia multe dai 50 ai 300 euro, ai sensi del regolamento di polizia urbana. “I divieti piacciono molto a questa amministrazione – sottolinea l'ex vicesindaco e assessore alla Sicurezza Jennifer Moro -. Ecco quindi quello nel piazzale del cimitero, che notoriamente in città è usato come luogo di incontro, ma di persone che si trovano, si fermano un po' e poi si spostano altrove. Un divieto dalle 21 alle 6 che fa sorridere anche perchè non si capisce chi possa controllare, visto che i vigili a quell'ora non ci sono e i carabinieri hanno ben altro da fare. Come al solito siamo ai post su Facebook, alle iniziative di facciata, senza soluzioni dei veri problemi”. Critiche anche per i cartelli che vietano il pallone in piazza e in altre aree pubbliche, dove i residenti in passato si sono lamentati per schiamazzi e pallonate da parte dei ragazzi. “Anche questi cartelli fanno sorridere – prosegue Moro -, tra l'altro citano l'articolo 44 del Regolamento di polizia urbana, che ben conosco, e dove non esiste il riferimento al gioco del pallone, mai mi sarei sognata di inserirlo”. Secondo il Pd, la strategia dovrebbe essere un'altra: “Prima di creare divieti come questi, prima di inibire qualcosa in un luogo, andrebbero fornite le valide alternative, invece veri luoghi per il gioco non ci sono. E siamo di fronte a iniziative d'effetto che sono più propaganda che altro”. Per ora, comunque, niente ritrovi più o meno intimi nel piazzale periferico del cimitero nuovo, e niente più dribbling e gol all'ombra della basilica e davanti allo sguardo di Pio XI.