Daniela, le mappe concettuali che piacciono anche ai compagni e una pioggia di 9 in matematica

Studentessa di liceo artistico con DSA utilizza mappe e schemi personalizzati per studiare con successo. Consigli per affrontare le sfide dell'apprendimento e testimonianza di supporto familiare.

Daniela, le mappe concettuali che piacciono anche ai compagni e una pioggia di 9 in matematica

Daniela, le mappe concettuali che piacciono anche ai compagni e una pioggia di 9 in matematica

Per Daniela (nome di fantasia), studentessa di liceo artistico, mappe, schemi e parole chiave sono fedeli amici che servono anche ai compagni di classe. Le mappe concettuali ben fatte, con foto e richiami colorati sono richiestissime dai compagni per studiare più in fretta. Segue poi uno schema personalizzato, poco prima della verifica, con colori e cerchiature difficilmente comprensibile agli altri.

Tema e interrogazione di italiano si possono sostenere con lo schema alla mano, come letteratura inglese. Le materie di studio si ripetono ad alta voce, magari registrandosi. Per le strutture grammaticali Daniela redige appositi schemi. "Sto capendo come schematizzare le forme idiomatiche", racconta. In matematica e fisica, dove ha sempre 8 e 9, può usare la calcolatrice. "A chi ha la mia stessa caratteristica consiglio di avere determinazione e pazienza. Se anche la diagnosi è tardiva non è un problema, con i meccanismi di compensazione si può essere anche più bravi di prima. Dopo le superiori mi vedo al Politecnico a studiare Design di interni". Periodicamente qualche compagno ha da eccepire perché la sua verifica ha 5 esercizi e non 7, ma basta non prendersela. "Noi abbiamo effettuato l’indagine e il percorso di certificazione al Centro Don Gnocchi di Seregno – racconta la mamma di Daniela – Ci siamo per forza affidati a un centro privato, perché nel pubblico i tempi sono lunghissimi. Siamo stati fortunati perché già la maestra di mia figlia in seconda ha focalizzato una possibile diversità di apprendimento, invitandoci a fare le verifiche e perciò già dalla terza elementare Daniela aveva i suoi strumenti compensativi". In seguito la mamma si è documentata sul web, ha seguito forum, video e gruppi di auto aiuto online e in presenza. Poi tramite un’amica ed è venuta in contatto con l’Associazione italiana dislessia (Aid). "Tante volte – racconta – ti senti davvero sola. Anche la dizione di disturbi dell’apprendimento, evoca una condizione di malattia che induce le famiglie a rimuovere il problema. Invece gli esperti sottolineano come si tratti di una caratteristica da gestire. In particolare al liceo artistico, i ragazzi Dsa usano strumenti compensativi per le materie di studio teorico, ma riescono ad eccellere in quelle pratiche e di indirizzo".

I campanelli d’allarme sono la confusione tra le lettere P e B, scrivere allo stesso modo la A in corsivo come la O, invertire i numeri o concentrarsi troppo sulla lettura corretta, per arrivare alla fine del periodo e non ricordare il contenuto. C.B.