
di Barbara Apicella
Dall’inizio della pandemia Roberta non si è più fermata. Da marzo sveglia all’alba e subito un’occhiata alla pagina Facebook per controllare se nella notte sono arrivate richieste di aiuto. Una colazione frettolosa e poi in auto a ritirare cibo, vestiti e arredi da consegnare alle famiglie in difficoltà. Senza sosta, anche sotto la neve, certa che quelle persone non possono aspettare.
Una storia carica di generosità quella che vede come protagonista Roberta Campani, 55 anni, monzese anima del gruppo L’armadio dei poveri di Monza. Il sodalizio - in attesa solo della firma dal notaio per costituirsi come associazione - nasce dal grande cuore della sua fondatrice e dell’amica Teresa Amelio che a marzo hanno dato vita a questa macchina della solidarietà nata e cresciuta sui social. La sede, per adesso, è in due garage nel quartiere Cederna dove Roberta raccoglie e smista il materiale che nel corso della settimana distribuisce alle persone in difficoltà. Oltre una trentina le famiglie, soprattutto italiane, che la volontaria segue su Monza, Brianza e Cinisello Balsamo.
"Sulla pagina Facebook del gruppo, che conta quasi 2mila utenti, vengono raccolte le richieste di aiuto, ma anche le disponibilità di donazioni - spiega -. Non chiediamo e non raccogliamo soldi. Da sempre sono attiva nel mondo del volontariato. A marzo ho deciso di creare questo gruppo, ispirandomi all’attività dei volontari dell’Armadio dei poveri di Lesmo".
Le richieste di aiuto sono in aumento: le persone hanno bisogno soprattutto di cibo. "Distribuiamo pacchi alimentari a oltre una trentina di famiglie. Due volte alla settimana un’associazione ci dona il pane: la sera stessa lo distribuiamo ai nostri utenti". Con i buoni spesa Roberta acquista carne, frutta e verdura che consegna alle famiglie che non se lo possono permettere. "Pochi giorni fa ho fatto scorta di petti di pollo per una mamma abbandonata dal marito con tre bambini piccoli. Erano felicissimi di mangiare la carne che da tempo non consumavano. Ma erano felici anche due fratelli con problemi di salute che hanno ricevuto scorta di frutta e verdura". Le richieste di aiuto continuano a crescere: Roberta è sempre in viaggio su e giù per la Brianza.
"Ci sono famiglie con il marito in cassa integrazione che hanno bisogno di piatti e bicchieri perché i bambini li hanno rotti; malati che non possono alzarsi dal letto ai quali servono traversine aggiuntive rispetto a quelle assegnate dall’Ats, invalidi che mangiano a letto o sulla poltrona e che hanno bisogno di un tavolino. Purtroppo la pandemia ha peggiorato la povertà che già c’era prima". Roberta è instancabile e anche nei giorni di festa non si è risparmiata, consegnando provviste e vestiti sotto la neve.