CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Da Einstein ai ragazzi Dsa: disturbi dell’apprendimento in crescita fra i banchi. Ma ora non fanno più paura

Dislessia, disgrafia, discalculia sono fenomeni in aumento con una media di 4-6 casi per classe. Il liceo Valentini di Monza, primo in Brianza, apre uno sportello di aiuto a famiglie e docenti.

Da Einstein ai ragazzi Dsa. Disturbi dell’apprendimento in crescita fra i banchi. Ma ora non fanno più paura

Da Einstein ai ragazzi Dsa. Disturbi dell’apprendimento in crescita fra i banchi. Ma ora non fanno più paura

Dislessia, disgrafia, discalculia, fenomeni in aumento tra gli studenti. Sono i Dsa (Disturbi specifici dell’apprendimento). Il nome evoca una malattia, in realtà si tratta di una peculiarità, un diverso funzionamento del cervello. Se quindici anni fa raccoglieva 1- 2 studenti per classe, oggi esperti e presidi confermano che la media varia da 4 a 6 ragazzi per ogni gruppo classe.

Da lunedì scorso al liceo artistico Nanni Valentini di Monza è attivo lo sportello Dsa. La proposta è nata dal Comitato genitori, insieme alla professoressa Rina Tallarico, referente Bes (Bisogni educativi speciali) che hanno promosso l’attivazione di questo servizio, unico nel suo genere, fra tutte le scuole di Monza e Brianza, in collaborazione con Aid (Associazione italiana dislessia).

La dirigente Elisabetta Biraghi è stata ben lieta di appoggiare la scelta. Il Comitato genitori contribuisce a finanziare il progetto, con le vendite di felpe e magliette decorate dai ragazzi e con le raccolte fondi durante le feste della scuola. Il servizio ha preso il via da qui fino a giugno, per un pacchetto di 50 ore, su appuntamento, scrivendo all’indirizzo mail della specialista, la dottoressa Alessia Galbiati, galbiatialessia357@gmail.com, insegnante, con formazione ad hoc nell’ambito di Aid. Lo sportello è rivolto agli studenti con certificazione Dsa, per aiutarli a costruire le mappe concettuali e gli schemi necessari per imparare e ricordare nel tempo. Sarà un aiuto prezioso anche per gli stessi insegnanti che non sempre sono adeguatamente preparati ad affrontare il problema, declinandolo caso per caso. Qui potranno trovare risposte e chiarimenti sulle migliori modalità per accompagnare ciascuno studente con le sue peculiarità, supportare, supervisionare la facilitazione e la taratura degli strumenti compensativi.

Lo sportello è anche a disposizione dei genitori che potranno ricevere indicazioni pratiche, capire meglio la relazione e i dettagli della diagnosi; conoscere gli eventuali strumenti compensativi e dispensativi per lo svolgimento dei compiti e lo studio a casa, per poter supportare i ragazzi nella gestione delle tempistiche e nell’organizzazione del lavoro.

"Ogni ragazzo è un mondo a sé – fanno osservare i membri del Comitato genitori – e i docenti non sempre sono formati nell’individuare cosa serve effettivamente a ciascuno studente. Perciò occorre un lavoro sinergico, senza comunque mettere in discussione le competenze dei docenti stessi".

Il Comitato genitori conta un direttivo di 7 componenti, fra mamme e papà, oltre a circa 200 simpatizzanti: "Ci piace stare con i ragazzi – dicono – condividere la loro realtà e supportarli nei loro bisogni. Insieme ai rappresentanti di istituto abbiamo organizzato la festa di Natale e il nostro motto è “Insieme si può fare“. Auspichiamo che altri genitori si lascino coinvolgere per il bene della scuola e dei nostri ragazzi".

La dirigente Elisabetta Biraghi, dal canto suo ha accolto la proposta che potrà aiutare i ragazzi a individuare il proprio metodo di studio personalizzato. Il progetto costa circa 2500 euro l’anno, di cui una parte coperta grazie alle iniziative dei genitori. "Soldi ben spesi per la formazione", dice la preside.

"Rispetto al passato – ricorda Biraghi – oggi si conosce maggiormente il fenomeno, che viene affrontato fin dalla sucola elementare. Agli insegnanti verranno dati gli strumenti su come calibrare le verifiche per ciascuno studente, quanto tempo dare, quali compiti dare a casa e a scuola. A chi è dislessico si evita di leggere ad alta voce, a chi è discalculico si risparmiano i conti a mente, userà la calcolatrice e non c’è nulla di male. Per chi è disgrafico si incoraggerà la videoscrittura".

A insegnanti e genitori l’esperta suggerirà quali sono le sfide che fanno crescere e quelle troppo alte e demotivanti.