BARBARA CALDEROLA
Cronaca

D breve, ecco il conto dei veleni: "Anidride carbonica alle stelle"

Il consigliere regionale Onorio Rosati stima un incremento (+2,88%) di CO2 rispetto allo scenario del 2035 "Col traffico il rialzo annuale corrisponderebbe all’1,01% delle emissioni complessive della provincia" .

Anche Alleanza Verdi Sinistra affossa la tratta D breve di Pedemontana, l’ultimo pezzo di autostrada nel Vimercatese parallelo alla tangenziale Est che finirà per agganciare Teem e A4.

Il consigliere regionale Onorio Rosati si schiera con i sindaci della zona, contrari al tracciato che "devasterà il Parco Pane, l’ultima area agricola in una provincia iper-urbanizzata".

Rosati è arrivato alle stesse conclusioni dei comuni della fronda: "Ripercussioni eccessive rispetto ai benefici", scrive nelle osservazioni alla Valutazione di impatto ambientale del percorso in itinere. "I costi alla luce degli obiettivi del taglio del consumo di suolo e di riduzione degli inquinanti andrebbero indirizzati su uno sviluppo del trasporto pubblico locale".

Diversi i nodi evidenziati dal consigliere, "dal passaggio sul Molgora all’incoerenza con gli strumenti urbanistici locali, ai danni per la biodiversità, per il sistema forestale, per la viabilità e quelli sull’agricoltura".

Non solo. Sulle emissioni e sulla qualità dell’aria Rosati denuncia "un incremento (+2,88%) di CO2 rispetto allo scenario di riferimento al 2035 prodotto dal traffico esistente sulla rete". Un quadro "addirittura peggiore, seppur di poco, rispetto alle previsioni di convivenza con la D lunga". Il rialzo "annuale stimato di anidride carbonica invece con la D breve corrisponderebbe all’1,01% delle emissioni complessive della provincia". Sul consumo di suolo "il progetto risulta in contrasto con quanto recepito dal Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale) che indica ai 55 comuni brianzoli di tagliarlo del 45%, per circa 3,3 milioni di metri quadrati".

E nel conteggio per Rosati "devono finire anche Pedemontana e tutte le opere viabilistiche connesse all’autostrada". Problemi anche sulle attività agricole: "Quattro delle 36 coinvolte dal tracciato sono a rischio di sopravvivenza per l’effetto che la tratta avrà su di loro, tra queste un maneggio con agriturismo a Burago". Guai anche per le specie protette: "In pericolo gli habitat che difendono 13 tipi di mammiferi, 5 di uccelli, 5 di rettili, 4 di anfibi, 1 di insetti oltre che di 500 famiglie vegetali. Aree visitate da 900 studenti l’anno su cui sono stati spesi 520 mila 959 euro in un biennio per interventi di manutenzione dei sentieri e progetti di difesa".