Sembrava troppo tranquilla, troppo dimessa. L’assemblea pubblica indetta per ieri sera dai ragazzi del centro sociale Boccaccio freschi di sgombero ha avuto un’improvvisa impennata verso le 20, quando i giovani antagonisti sono partiti per un corteo improvvisato (e non autorizzato) che li ha portati a sfilare lungo via Vittorio Emanuele verso il Nei in via Enrico da Monza, scandendo slogan come "Occupare subito" e "Siamo tutti antifascisti".
Prima, si era solo parlato, abbastanza pacatamente.
"Il cambio di Giunta non ha portato alcuna discontinuità politica, sono state attuate le stesse pratiche securitarie della Giunta Allevi se non peggiori nonostante quanto detto in campagna elettorale. A questa amministrazione interessano solo sicurezza territoriale e decoro, non sdi può neanche bere una birra per strada".
La ragazza che ha preso la parola fra i primi esprime convinta le proprie posizioni, un centinaio molto scarso di ragazzi siede educatamente per terra in piazza davanti alla scalinata del Municipio. Uno striscione appeso a due pilastri ricorda: "Non abbiamo oiù spazio da perdere, il Boccaccio non si tocca".
I ragazzi del centro sociale sono stati presi in contropiede dall’ultimo sgombero da via Val D’Ossola, la lattoniera abbandonata al quartiere San Rocco che avevano occupato appena cinque giorni prima.Ieri nel tardo pomeriggio hanno indetto un’assemblea pubblica nel cuore della città, guardarti a vista a dagli agenti della Questura di Monza e dalla polizia locale.
Tutto molto pacifico, appunto, e quasi garbato.
I ragazzi seduti educatamente per terra, qualche appassionato di skateboard che come tutti i giorni si produceva nelle sue evoluzioni incurante della protesta. Il vicesindaco Egidio Longoni che fa capolino assieme a qualche collega e consigliere comunale. Il sindaco Paolo Pilotto in Municipio, pare pronto a intervenire, qualora invitato, come vent’anni fa alla nascita del Collettivo Monzese.
Gli attacchi alle “politiche securitarie” della Questura e del Governo, per gli ultimi due sgomberi, motivati ufficialmente con la presenza di amianto nei tetti degli scelti in via Timavo 12 prima e in via Val d’Ossola 4 poi. "Non siamo qui per dialogare con questa amministrazione o con i giornalisti" avvertono però i ragazzi del Boccaccio, che hanno rivendicato sconfortati la propria idea di "una città diversa". Più "occupata" e felice, dal loro punto di vista. Perché "occupare non è mai stato così difficile".