
Il comitato Sant’Albino lancia un appello al sindaco di Concorezzo Mauro Capitanio affinché con un’ordinanza velocizzi lo smaltimento dei rifiuti rimasti
Monza – Sollevati ma ancora cauti i residenti di Sant’Albino. Asfalti Brianza ha cessato l’attività nello stabilimento di via Rancate a Concorezzo sul confine con Monza, dove per oltre 12 anni ha prodotto bitume. Venerdì agli uffici comunali è giunta notizia della cessazione dell’attività, ma resta l’enorme montagna di fresato da smaltire. Si intravede dalla strada, è coperta dalla vegetazione che intanto è cresciuta attorno e sopra.
«Dobbiamo continuare a vigilare – avverte Michela Martinengo del Comitato Sant’Albino, che ieri ha fatto un sopralluogo nella zona – perché nessuno riapra il sito e perché le scorie vengano smaltite correttamente, con opportune bonifiche. Non sappiamo esattamente da cosa siano composte e quali danni abbiano creato. Non essendo il suolo impermeabilizzato, nonostante le verifiche di BrianzAcque, sarà necessario monitorare che il materiale non sia percolato nel pozzo d’acqua potabile proprio lì a 200 metri".
Dal 2014 molti cittadini hanno iniziato a segnalare la presenza di forti odori provenienti dallo stabilimento in zona Malcantone. La situazione si é aggravata a partire dall’estate del 2019. In soli due mesi vennero raccolte oltre 800 segnalazioni di cittadini residenti a Concorezzo, Agrate, Brugherio e Monza che accusavano malesseri, problemi alle vie respiratorie, bruciore agli occhi. Unica soluzione: barricarsi in casa, con le finestre chiuse.I dati raccolti da Arpa e trasmessi ad Ats parlavano di rischio tossicologico 40 volte superiore al massimo e rischio cancerogeno 30 volte superiore.
Ora il Comitato lancia un appello a Mauro Capitanio, sindaco di Concorezzo, affinché velocizzi lo smaltimento delle scorie. Il primo cittadino può chiedere, con un’ordinanza, che il materiale venga trasferito in modo corretto e che l’area venga bonificata, ma non a spese del cittadino e soprattutto "stop alle autorizzazioni rilasciate con leggerezza" chiedono i cittadini.
"Via Rancate è un viottolo di confine tra Monza e Concorezzo che si riempie di rifiuti abusivi – interviene Rocco Mandaglio, residente della zona – Ho telefonato cento volte in Comune a Concorezzo perché venissero a pulire, riempire le buche e sfalciare l’erba, ma senza successo. È necessario un cartello che indichi la strada chiusa: qui entrano gli autoarticolati che poi restano bloccati".