MONICA GUZZI
Cronaca

Candidatura Cappato, il Pd spaccato a Monza. L’ira del sindaco Pilotto: “Atto di forza da Schlein, non siamo soldatini”

Lo sfogo dei dem brianzoli. I cattolici: Cappato figura divisiva. "Pericolosa logica di prevaricazione, traditi i nostri elettori"

Elly Schlein, 38 anni, deputata e segretaria del Pd dal marzo del 2023
Elly Schlein, 38 anni, deputata e segretaria del Pd dal marzo del 2023

Monza, 14 settembre 2023 –  “Le coalizioni in Brianza le facciamo tutti i giorni nei nostri Comuni. Personalmente sono dentro la coalizione più vasta del nostro territorio, con undici gruppi nominali e otto liste. Ma non è questo il punto: qui siamo costretti ad accettare una logica di prevaricazione nei fatti". Paolo Pilotto, il sindaco dem del ribaltone a Monza, non si nasconde dietro a un dito: la scelta di Elly Schlein di sostenere la candidatura al Senato di Marco Cappato la considera un tradimento della Brianza.

Signor sindaco, lei era il primo firmatario della lettera alla segretaria nazionale a sostegno di un candidato del territorio. Come è andata esattamente?

"Fin da prima di Ferragosto abbiamo scritto dalla Brianza più lettere private che sono rimaste senza risultato. Poi il gruppo dei firmatari si è allargato e abbiamo deciso di mettere il nostro pensiero in chiaro con la terza missiva. C’è stato un tentativo di riflessione telefonica, un contatto rispettoso per evitare di portare tutto in pubblico. La lettera aperta a Elly Schlein è arrivata perché ci siamo resi conto che la posizione era sempre la stessa".

Perché questa delusione?

"Da quando nella preparazione di una campagna elettorale si accetta la prima candidatura che capita? Stiamo accettando questa logica in nome di una coalizione nazionale immaginaria e ancora in fieri. Ed è pericoloso, perché la politica come strategia e tattica a volte piace così tanto ai diretti interessati che si perdono i contenuti. E qui siamo di fronte a una lettura ingenua dei rapporti che si pensano a livello nazionale e poi si calano sul territorio come si fa con gli stampini del budino".

Nel suo caso il campo larghissimo però ha pagato.

"Questa invocazione nazionale all’unità è un po’ una petizione di principi e come tutti i principi a volte non fa i conti con la realtà. Qui bisogna fare i conti con un elettorato diffuso. In 32 anni di politica ho fatto 23 anni di minoranza. Non è stata sempre una sconfitta. Non è la sconfitta che ci deve far paura, ma è una questione di coerenza. Un grande partito non deve avere paura. Deve pensare a costruire".

Temete di annacquare le vostre peculiarità in questa candidatura?

"Ci siamo sentiti dire: i nomi che ci farete potrebbero non andare bene ai nostri alleati. Ma quali alleati? Sono quelli con cui dialoghiamo tutti i giorni nelle nostre giunte".

Lei è un cattolico, considera la candidatura di Cappato divisiva?

"Vuole saperlo? Le prime due telefonate che ho ricevuto sono di due ex Pci che mi hanno detto: non va bene, veniamo da una cultura più larga. Questa è una candidatura che in parte confligge con la sensibilità di un territorio, per esempio sul tema dei partiti".

Ma lei il 22 ottobre andrà a votare?

"Ho sempre votato, il voto è l’espressione massima della bellezza dello Stato democratico. Quindi, sì: andrò a votare. Poi valuterò. Non siamo soldatini".