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"Campane di Desio: i trucchi dei maestri gelosissimi"

Silvio Caimi, 63 anni, racconta la storia delle campane della Basilica di Desio, che hanno un suono eccezionale riconosciuto da tutti gli esperti. Il Gruppo Campanari organizza visite guidate per far conoscere la bellezza delle campane.

"Ho iniziato ad appassionarmi quando ero chierichetto, a dieci anni. All’epoca i campanari erano gelosissimi ed era dura che mollassero la loro corda a un ragazzino affascinato da quella meraviglia. Adesso i tempi sono cambiati e magari ci fossero tanti giovani interessati, adesso pensano ad altro, purtroppo". Silvio Caimi è uno dei decani del Gruppo Campanari della Basilica. Con i suoi 63 anni ha ormai superato il mezzo secolo di vita accanto ai celebri bronzi che svettano sul campanile, a pochi metri dalla casa Natale di Pio XI. "Da ragazzino mi mettevo lì in un angolo a guardare i campanari, per cercare di rubare i trucchi del mestiere – ricorda l’uomo, da poco in pensione dopo aver lavorato come tecnico di laboratorio in ospedale a Desio – loro erano lì con il bel fiaschetto di vino, io cercavo di capire movimenti, tempi. Il ruolo del campanaro è piuttosto semplice, alla fine, di certo quello del maestro è più complesso". In tutti questi decenni non ha mai mollato. "Le nostre campane hanno avuto una vita molto travagliata, una storia che cerchiamo di tramandare – spiega – quelle attuali sono del 1843. Quelle precedenti non erano granchè, così furono rifatte. Il lavoro di Felice Bizzozzero risultò eccezionale e Desio riuscì ad avere la meglio nel campanilismo, è proprio il caso di dirlo, che all’epoca c’era con i paesi vicini, soprattutto Seregno".

Un primato che è riconosciuto da tutti gli esperti del campo, da chi ha orecchie per intendere. "Nel 1983, nel 1993 e nel 2003 abbiamo organizzato dei raduni – ricorda Caimi – e tutti i partecipanti provenienti da altra parti d’Italia ci hanno confermato il suono eccezionale, la timbrica pastosa, molto gradevole".

Tanto gradevole da finire su dischi e cd, a più riprese: "Il primo del 1938 lo chiamavano il disco sulle famose campane del Papa", dice Caimi. Di tutto questo patrimonio il Gruppo Campanari è quanto mai orgoglioso: "Oggi siamo circa 20-25, negli ultimi anni con l’avvento del web le informazioni si possono reperire facilmente, ma cerchiamo sempre di divulgare la grande bellezza delle nostre campane. Le visite guidate che organizziamo tutti gli anni durante i mercoledì sera estivi e la Festa patronale di ottobre hanno sempre un grande successo, con tante persone di ogni età curiose di capire il funzionamento e ascoltare il rintocco".

Alessandro Crisafulli