BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Braccia incrociate contro i tagli alla Peg

Sciopero e corteo, domani i lavoratori della Peg Perego saranno di nuovo per le vie di Arcore, a protestare contro...

Domani i lavoratori della Peg Perego saranno di nuovo per le vie di Arcore a denunciare i tagli

Domani i lavoratori della Peg Perego saranno di nuovo per le vie di Arcore a denunciare i tagli

Sciopero e corteo, domani i lavoratori della Peg Perego saranno di nuovo per le vie di Arcore, a protestare contro la chiusura dell’azienda "a ogni soluzione della crisi".

"Avrebbero potuto ottenere altri sei mesi di cassa integrazione previsti in caso di situazioni particolarmente complesse, ma vi hanno rinunciato, preferendo i licenziamenti subito", spiega Gloriana Fontana della Fim Cisl provinciale.

Una porta in faccia, secondo il sindacato, che ieri ha raccolto il malcontento in assemblea. Alla fine dello scambio con gli operai, la decisone di incrociare le braccia e portare tutte le difficoltà vissute nei reparti all’attenzione della città e delle istituzioni. Alle 11 ci sarà un presidio davanti al Comune, in largo Vela. "L’azienda si sottrae anche all’invito ai tavoli istituzionali negandosi al confronto – aggiunge Adriana Geppert della Fiom Cgil-Brianza –. Giovedì, in Regione, alla ricerca di una soluzione, ci saremo solo noi, il sindaco di Atcore Maurizio Bono e la Provincia di Monza e Brianza. Loro, no".

La situazione è tesa, le posizioni distanti, con numeri che pesano come un macigno sul futuro di tante famiglie, 95 gli esuberi per Peg su un totale di 244 dipendenti, e su quello dello storico stabilimento sotto al cavalcavia della stazione.

Ed è da lì che le tute blu partiranno domattina alle 8 per raccontare a tutti la situazione. "Non accettiamo i licenziamenti – chiariscono i metalmeccanici – alla direzione chiediamo un piano di rilancio, scelte industriali coraggiose e diversificazione". Questa la ricetta della ripresa, secondo le sigle. Fra le scelte contestate in questi anni ai manager, "i ritardi nell’aprire a novità capaci di intercettare nuovi mercati: pet, animali, e over, anziani". Così secondo Fim e Fiom il colosso dei passeggini e dei giocattoli potrebbe garantire un futuro all’occupazione e al marchio che ha fatto la storia dell’industria italiana e da prima del Covid alle prese con difficoltà che si sono tradotte in una contrazione del giro d’affari, a 55 milioni, il 23% in meno del passato.

"Alle istituzioni e alle forze politiche – ancora i sindacati – lanciamo l’Sos per salvaguardare i posti di lavoro e un’impresa ‘Made in Italy’ importante sul territorio. Servono investimenti su prodotti e processi".

Bar.Cal.