
Graziano Rigamonti, 34 anni, sul palco con la Italian Blues Brothers band
Video hard con minorenni, ragazzine e ragazzini che spingeva anche a prostituirsi e che filmava pure durante i loro incontri sessuali. Per ogni tipo di scena girata e di prestazione, il prezzo richiesto ai clienti era diverso. Con tanto di “tariffario”. Il presunto registra e protettore, o meglio sfruttatore, è Graziano Rigamonti, 34 anni, residente nella frazione Montesiro di Besana Brianza.
Gestiva un bar a Brivio, il Bar dello Zoo, dove, dopo la chiusura, a saracinesche abbassate, venivano organizzati festini a luci rosse. Rigamonti è conosciuto per la sua militanza in una cover band dei “Blues Brothers italiani" con la quale girava i locali della Brianza. Lo hanno arrestato i carabinieri della compagnia di Merate, su mandato di cattura firmato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano.
Sono stati gli investigatori della Dda a chiedere le manette e il carcere per il 34enne, che era già ai domiciliari da settimana scorsa con il braccialetto elettronico, perché accusato di violenza sessuale su una adolescente, trovata seminuda e completamente ubriaca nel suo locale dove aveva organizzato un festino hard e perché sospettato di passare droga, barbiturici e altre sostanze proibite a giovanissimi in cambio, a quanto pare, di incontri proibiti.
“Gli approfondimenti investigativi effettuati in merito alla violenza sessuale hanno consentito di richiedere una nuova misura cautelare dell’indagato che con i suoi dispositivi informatici aveva prodotto immagini e video ritraenti gli incontri sessuali che quest’ultimo promuoveva con minorenni da lui reclutati, sia nella provincia di Lecco, che in quella di Milano – spiegano i carabinieri –. Tra il materiale sequestrato ed analizzato, abbiamo trovato anche un vero e proprio tariffario delle prestazioni sessuali offerte”.
Da qui le nuove e ulteriori accuse di sfruttamento della prostituzione minorile e produzione di materiale pedopornografico. Oltre ai video e al prezzario, sono stati trovati anche diversi documenti di identità che Rigamonti avrebbe falsificato per aumentare l’età dei baby gigolò e delle baby escort che assoldava in modo che potessero registrarsi da soli negli alberghi e nelle altre strutture dove si prostituivano. Ora il barista è rinchiuso nel carcere di Monza.