STEFANIA TOTARO
Cronaca

Monza, a processo i baby killer del pusher

Gli imputati potrebbero ottenere lo sconto del rito abbreviato. E tra le accuse spunta un coltello anche nelle mani del 15enne

I due ragazzini di 14 e 15 anni autori del brutale omicidio di Cristian Sebastiano

I due ragazzini di 14 e 15 anni autori del brutale omicidio di Cristian Sebastiano

Monza, 24 Marzo 2021 - La Procura per i minori di Milano manda a giudizio immediato i due baby killer del pusher ucciso a coltellate. Ma la gip del Tribunale milanese apre la strada al processo abbreviato, interpretando per la prima volta a favore dei minorenni la legge che non prevede il rito alternativo per reati punibili con l'ergastolo.

E dalle carte dell'indagine spunta in mano al 15enne un altro coltello a doppia lama che ha inferto almeno due degli oltre trenta fendenti. Il 14enne e il 15enne che lo scorso novembre hanno ucciso Christian Francesco Sebastiano, 42 anni, di fronte alla sua abitazione nelle case popolari in via Fiume a Monza, sono accusati di concorso in rapina aggravata per avere sottratto alla vittima la bustina con 5 grammi di cocaina, omicidio volontario aggravato dall'avere assunto sostanze stupefacenti per commettere il reato, ), dalla premeditazione, dai motivi futili e abietti e dalla crudeltà verso la vittima. Entrambi sono poi accusati del porto abusivo di armi da taglio e il 14enne (che da poco ha compiuto anche lui 15 anni) anche di detenzione e spaccio di cocaina, hascisc e marijuana, queste due ultime ritrovate anche nell'abitazione familiare per cui ne deve rispondere anche il fratello 24enne. Per lui, a sua volta ancora in carcere, la Procura di Monza ha chiesto il giudizio immediato e sta indagando anche sulla sua eventuale figura di mandante nella morte del pusher.

La novità che emerge dalle carte riguarda invece un secondo coltello che spunta in mano al 15enne, che la difesa ha sempre sostenuto soltanto spettatore dell'omicidio commesso dall'amico 14enne. Dal canto suo, il 14enne si è sempre addossato la responsabilità dell'omicidio, sostenendo di essere stato l'unico ad essere in possesso di un coltello preso tra quelli della cucina di casa sua. Mentre finora per la pubblica accusa il ragazzino ha tenuto fermo la vittima quando ha tentato di scappare dopo avere ricevuto i primi fendenti. Ora il capo di imputazione parla di un coltello a doppia lama lungo 8 centimetri con cui ha inferto almeno due fendenti il 15enne che "inoltre teneva ferma la vittima mentre entrambi la spingevano a terra". Il processo è fissato all'11 giugno ma la difesa degli imputati chiederà il processo abbreviato, che prevede uno sconto di un terzo della pena (oltre a quello già previsto per i minorenni). Ad aprire la strada la gip del Tribunale per i minori Marina Zelante, secondo cui l'ergastolo non può essere previsto per i minorenni per cui l'obiettivo è il reinserimento sociale. La parte civile, che rappresenta i familiari della vittima, non ha intenzione di opporsi all'abbreviato e ora si attende se lo farà la Procura dei minori chiedendo che sulla questione si pronunci la Corte Costituzionale.