
Il controllore ripreso nel video
Monza, 7 ottobre 2014 - Il video che circola da una manciata di giorni su Youtube sembra lasciare pochi dubbi. Un traffico di biglietti parallelo al canale istituzionale e regolare. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Nonostante il terremoto dell’inchiesta giudiziaria che ha sconvolto l’Autodromo e fatto piazza pulita del vecchio management. Il video parla chiaro. Anche se sarebbe stato confezionato ad arte per mettere in cattiva luce la società che gestiva i controlli. Ancora veleni e sospetti in pista. Ultimo Gran premio d’Italia di Formula Uno. Una coppia si avvicina a un addetto ai controlli, uno dei ragazzi con la pettorina gialla. Lei - che non compare mai nelle immagini ma di cui si sente la voce - e lui che materialmente imbastisce la trattativa per comprare un paio di braccialetti che, in teoria, dovrebbero essere riservati solo ai possessori di determinate tipologie di biglietto.
Due clienti, però, hanno il tagliando sbagliato. Vanno a colpo sicuro. Fermano un ragazzo con la pettorina, due battute. L’operazione si può fare: «Sì, va bene, ma è pieno di polizia e carabinieri. Facciamo due passi», consiglia l’addetto ai controlli. Poi spiega alla coppia come comportarsi con i braccialetti indicando loro anche dove è più semplice entrare senza dover esibire il biglietto. Poi aggiunge pure la modalità di pagamento: «Se con discrezione li metti tu nel borsello». «Diciamo che ti sono caduti dentro». Ma lo scambio deve aspettare: «Aspetta, aspetta che c’è una macchina con il lampeggiante». Sul viale incrociano un’auto dei carabinieri. La fanno sfilare e poi è il momento di chiudere l’affare. Il cliente ha già tirato fuori alcune banconote e le passa all’addetto con la scusa di salutarsi stringendosi la mano. In cambio lo spettatore riceve due braccialetti. E via, ognuno per la sua strada.
Tutto in mezzo al caotico via vai lungo le strade attorno al circuito. Un video registrato di nascosto nel fine settimana del Gran premio. Il volto e le braccia del cliente sono state oscurate, non invece la faccia dell’addetto ai controlli, perfettamente riconoscibile e identificabile come anche il numero della pettorina. È un video “vecchio” di un mese. Eppure è stato caricato su internet soltanto nei giorni scorsi. Proprio nella settimana in cui la Commissione di gara si riuniva per la prima volta per iniziare a valutare le offerte arrivate in merito al bando per «l’affidamento dei servizi di controllo e tutela dell’attività per gli eventi organizzati dall’Autodromo». Una gara da oltre 1 milione e 300mila euro per 24 mesi di contratto. Un appalto impegnativo a cui ha partecipato anche la Royal Service, la società a cui la Sias ha affidato la gestione dei controlli per l’ultimo Gp di Formula Uno. In tre settimane la Royal ha allestito il servizio a garantito un fine settimana senza intoppi con 1.120 addetti. Ora, però, questo video rischia di compromettere tutto. Un fulmine a ciel sereno. La Royal ha immediatamente presentato denuncia contro l’addetto che, tuttavia, si sarebbe giustificato raccontando di essere stato ingaggiato da persone che non conosceva «solo» per fare uno scherzo.
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