ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Arengario imbrattato: ancora uno sfregio al cuore di Monza e ai suoi monumenti

Comparsa la scritta “Fuori i militari da Monza”, l’ipotesi della protesta contro l’Italian Raid Commando. Il sindaco Paolo Pilotto: “Grave offesa a tutti i cittadini”

La scritta spray sull'Arengario

La scritta spray sull'Arengario

Monza, 25 maggio 2025 – Monza si è svegliata ieri con un altro sfregio nel centro. A essere colpito, questa volta, l’Arengario, suscitando da subito la condanna del sindaco Paolo Pilotto. La scritta con la bomboletta “Fuori i militari da Monza” ha campeggiato su una parete del monumento, a segnalare con ogni probabilità una forma di protesta contro la manifestazione militare “Italian Raid Commando”, organizzata da Unuci con il ministero della Difesa, che proprio oggi vede la sua cerimonia conclusiva in città, tra piazza Duomo e la Villa Reale.  

La denuncia 

“Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) la nostra città si è svegliata con un grave sfregio che imbratta uno dei monumenti simbolo di Monza, l’Arengario, testimone della storia della città”, dichiara il sindaco subito dopo aver appreso dell’accaduto. “È lecito che alcuni cittadini abbiano idee diverse rispetto alle attività previste – prosegue –. Nel nostro Paese lo spazio per la libera espressione è garantito a tutti dalla Costituzione, ma non certo i vandalismi anonimi e il danneggiamento del patrimonio di tutti”.  

L’esercitazione 

La maxi esercitazione con oltre 160 militari provenienti dall’Italia e dall’estero (con base operativa a Briosco ed esercitazioni tra le province di Monza e Lecco), ha attirato da subito le critiche di realtà politiche come LabMonza e anche di movimenti pacifisti e gruppi antagonisti, ma nessuno si aspettava che, da parte di qualcuno, la protesta potesse assumere forme di questo tipo, toccando un monumento così rappresentativo. I tecnici sono già al lavoro per ripulire le scritte, ma le vernici utilizzate sono aggressive e il recupero richiederà tempo.  

Monumenti sotto attacco 

È l’ennesimo episodio che accende i riflettori sul trattamento che subiscono i monumenti di Monza. “Quelle scritte non solo sfregiano i muri e la loro storia, ma offendono tutti i monzesi. Chi sceglie queste forme di espressione non ha argomenti e rinuncia al confronto”, conclude il sindaco. Il vandalismo all’Arengario è solo l’ultimo di una serie preoccupante. Nei giorni scorsi è stata danneggiata una lastra del Monumento ai Caduti di piazza Trento e Trieste, già in passato bersaglio di atti incivili analoghi tra lastre bronzee divelte, incursioni notturne, comportamenti irrispettosi documentati da foto e video. 

In Consiglio comunale 

In Consiglio comunale, il consigliere di Forza Italia Massimiliano Longo ha più volte sollevato il problema. Solo un mese fa ha denunciato le scritte sulle pareti del teatro Manzoni. E non se la passano meglio gli elementi urbani non artistici ma di rilevanza sociale. È il caso dell’ascensore dell’infopoint di piazza Trento e Trieste, spesso preso di mira e danneggiato, come a voler dimostrare che nessun angolo della città possa essere considerato al sicuro da gesti dissennati.