
L’anziana era stata trovata senza vita il 2 dicembre 2021 in un’abitazione di Lissone
Lissone (Monza Brianza), 24 gennaio 2025 - Erano accusati di omicidio preterintenzionale per avere causato la morte di una ottantunenne dopo la frattura di un femore e poi di avere lasciato sola a casa l’anziana per circa un’ora in cui sono andati fuori a pranzo, prima di chiamare i soccorsi, che invano avevano tentato di rianimare l'anziana già deceduta per embolia polmonare e che presentava lo sfondamento della cassa toracica.
La Corte di Assise di Monza ha invece assolto dall’accusa contestata i tre imputati, rinviando gli atti del processo alla Procura di Monza perché proceda eventualmente per omicidio colposo.
Gli imputati
La vittima, originaria del Guatemala e residente a Lissone, fu trovata senza vita il 2 dicembre 2021 nella casa, sempre a Lissone, di un architetto di 69 anni, che si è ritrovato accusato di omicidio preterintenzionale e abbandono di persona incapace.
Con lui anche la figliastra 59enne della donna e al marito di 66 anni, che all’epoca vivevano insieme all’architetto occupandosi delle pulizie e della manutenzione dell'abitazione, dove l'81enne era stata temporaneamente ospitata dopo avere fatto il vaccino contro il Covid.
Il pm della Procura di Monza Alessio Rinaldi aveva chiesto la condanna degli imputati solo per omicidio preterintenzionale a 6 anni e 8 mesi di reclusione ciascuno.
Il pm
“La vittima presentava la frattura esposta di un femore, avvenuta da 6 a 12 ore prima del decesso causato da embolia polmonare e dallo sfondamento della cassa toracica avvenuto entro tre ore dal decesso - ha ricostruito il pm in aula -. Non vi è prova che la frattura del femore sia attribuibile agli imputati, che sono invece responsabili dello sfondamento della cassa toracica, già presente all'arrivo dei soccorritori. Quindi c'è stato un tentativo di rianimare l’anziana ma la manovra, invece di salvarla, l’ha portata alla morte”.
La difesa
La difesa degli imputati ne chiedeva invece l’assoluzione. "Chi ha fatto la manovra rianimatoria? - si è chiesta invece l'avvocata Vercesi - Il forte dubbio è che non siano stati gli imputati, ma i soccorritori ad avere fatto un errore nell'operazione di soccorso. Se davvero fossero stati gli imputati come sostiene la pubblica accusa, la lesione causata da una manovra salvifica non può avere un intento doloso, ma eventualmente colposo. Comunque nessun indizio univoco della loro responsabilità è stato raggiunto nei confronti degli imputati, che quindi devono essere assolti". La Corte ha accolto la richiesta, ma gli imputati saranno indagati per omicidio colposo.