
Al Manzoni di Monza lo spettacolo di impegno civile “È bello vivere liberi!". Una ricerca dedicata alla prima staffetta partigiana deportata ad Auschwitz.
Ultimo appuntamento di stagione al teatro Manzoni di Monza che chiude con una performance del cartellone “Altri percorsi“. Appuntamento venerdì 9 alle 21 con Marta Cuscunà che dopo “Corvidae. Sguardi di specie“ con i suoi corvi meccanici, torna a Monza con “È bello vivere liberi!“, un curioso progetto di teatro civile, di cui è protagonista, con 5 burattini e un pupazzo, ispirato alla biografia di Ondina Peteani, prima staffetta partigiana d’Italia deportata ad Auschwitz, numero 81672, a cura di Anna Di Gianantonio e Gianni Peteani. Oggetti di scena Belinda De Vito, luci e audio Marco Rogante, disegno luci Claudio “Poldo“ Parrino co-produzione Centrale Fies, Operaestate Festival Veneto cura e organizzazione Etnorama con il sostegno di Comitato Provinciale per la promozione dei valori della Resistenza e della Costituzione repubblicana di Gorizia, A.N.P.I. Comitato Provinciale di Gorizia, Comitato Permanente Ondina Peteani. Lo spettacolo ha ricevuto il “Premio Scenario Per Ustica 2009“. Biglietto intero 21 euro, ridotto 17.
Ondina Peteani a soli 17 anni si scopre incapace di restare a guardare l’oppressione del fascismo e sceglie di agire, cosciente e determinata, per cambiare il proprio Paese. Lo spettacolo restituisce il sapore di una resistenza personale, adolescente, vissuta al di fuori di ogni celebrazione o irrigidimento retorico. Resistenza politica dove la protagonista, Ondina, incontra la storia e la sua violenza. Marta Cuscunà ha ricercato le tracce di Ondina attraverso un lavoro accurato sulle fonti storiche, dentro la memoria del proprio territorio e attraverso le parole di chi l’ha conosciuta, dando vita a uno spettacolo felicemente atipico che coniuga un fresco ed efficace lavoro di narrazione, attento ai piccoli gesti del quotidiano, con il mestiere del burattinaio, che riprende i propri personaggi e li riconsegna, reinventati, a una comunicazione efficace, archetipica, popolare. "È bello vivere liberi!" è l’ultima frase che Ondina Peteani ha scritto a poche settimane dalla morte quando, nel 2003 in ospedale, il medico le chiese di scrivere, a occhi chiusi, la prima frase che le fosse venuta in mente. Ondina ha scritto quello che sentiva profondamente.