Ancora morti sul lavoro: a Bagolino boscaiolo ucciso da un albero, a Macherio operaio precipita in cantiere

A perdere la vita sulle montagne bresciane un trentatreenne diventato da poco papà. Nel Monzese invece la vittima è un edile di 61 anni di Cantù: costruiva una piscina

Ancora tragedie sul lavoro

Ancora tragedie sul lavoro

Brescia – Ancora morti sul lavoro. Nel Bresciano, a Bagolino, un operaio sega un tronco, l’albero cede di schianto e lo travolge, uccidendolo. A Macherio invece, in provincia di Monza-Brianza, la vittima precipita dal ponteggio nel cantiere di una piscina, batte la testa e muore. I loro nomi sono rispettivamente Daniele Salvini, 33 anni, e Rosario Frustaci, 61. 

La tragedia di Bagolino

Ieri mattina a Bagolino Daniele Salvini lavorava al disboscamento di un’area verde semidistrutta dalla tempesta Vaia tra via Cerreto e Riccomassimo. Sposato da poco e padre di un bimbo di appena sei mesi, era anche vigile del fuoco volontario per il distaccamento di Bagolino e lavorava per conto della ditta Salvadori Felice di Storo (Trento). In base ai primi accertamenti, lavorava appunto con alcuni colleghi alla sistemazione del bosco che costeggia la strada e porta ancora i segni dell’ondata di maltempo del 2018. All’improvviso, intorno alle 11.30, qualcosa è andato storto e Salvini è rimasto sotto un tronco crollato inaspettatamente. A sollevare l’albero e ad accorgersi che per l’amico e collega ormai non c’era più nulla da fare sono stati i pompieri di Storo, arrivati dalla vicina provincia di Trento. A Bagolino è atterrata anche l’eliambulanza, ma l’intervento dei sanitari si è rivelato inutile. A occuparsi degli accertamenti per chiarire la dinamica dell’infortunio per ora saranno i tecnici di Ats e dell’Asst del Garda, poi la Procura valuterà se delegare i carabinieri per indagare su eventuali norme di sicurezza violate incaricando i militari della Compagnia di Salò.

A marzo, sempre a Bagolino, si era registrata un’altra vittima per colpa di un incidente fotocopia, capitato peraltro nella medesima zona. A perdere la vita Massimo Fusi, artigiano 52enne del posto, rimasto schiacciato sotto gli occhi del figlio da un tronco che stava segando, in quel caso in un terreno di sua proprietà. E ancora, pochi giorni prima era deceduto un altro boscaiolo in circostanze simili: Martino Andrea Febbrari, 42 anni, dipendente del Consorzio Alta Valcamonica, ucciso da una scarica di pietre smosse dall’operazione di taglio degli alberi in territorio di Berzo Demo.

Il dramma di Macherio

Intanto a Macherio, provincia di Monza-Brianza, un operaio precipitava dal ponteggio, batteva la testa e perdeva la vita. La vittima, Rosario Frustaci, 61 anni, originario di Catanzaro e residente a Cantù, nel Comasco, era al lavoro in un cantiere allestito per la realizzazione di una piscina. La vasca su cui stava operando era alta quattro metri. Era da poco stata predisposta la gettata per rifinire la parte superiore del muro e si attendeva l’arrivo della betoniera, quando all’improvviso il lavoratore è scivolato precipitando nello spazio fra la vasca e la rampa del box. Anche per lui, vani i soccorsi.

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