ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Amos & The Ruers: "La nostra musica svela la Brianza"

L’Arengario fa da cornice all’esibizione del trio. Il frontman: puntiamo a raccontare ciò che viviamo.

Amos & The Ruers una delle band brianzole protagoniste della rassegna Monza Live Sound Festival

Amos & The Ruers una delle band brianzole protagoniste della rassegna Monza Live Sound Festival

Stasera il rock ‘n’ roll brianzolo farà ballare le strade di Monza. È questo l’universo sonoro degli Amos & The Ruers, che si esibiranno all’Arengario dalle 19.50 alle 20.30. Musica dal vivo, senza filtri, fatta di brani originali e radici ben piantate tra Brugherio, Camparada e la Brianza tutta. Formatisi nel 2017 da un’idea che ha colto nel segno, si sono trasformati presto in un trio affiatato. Il frontman e chitarrista Amos Villa, originario di Camparada, racconta: "Scrivevo canzoni già da prima. È stato Gabriele, il batterista, a spingermi a fondare la band. Eravamo amici, lui aveva ascoltato i miei pezzi e mi ha detto: facciamolo". A Gabriele Squillace, detto “Ga”, si è poi aggiunto il fratello, Pietro “Piè” Squillace, al basso. La loro musica è un tuffo tra le chitarre scalcinate degli anni ’50 e l’urgenza punk dei Settanta. Ma è anche una dichiarazione d’amore alla Brianza, che si infiltra nei testi, nei titoli, nei racconti. "Non facciamo cover band – spiega Amos –. Preferiamo raccontare quello che viviamo. Le nostre canzoni parlano di noi. Anche quando sembrano ambientate in America, è solo un modo per raccontare storie universali da prospettive locali e reali". Non a caso, il brano conclusivo del live monzese sarà “Spirit’”, cantato in dialetto brianzolo. Ma sarà difficile restare fermi anche su “Oklahoma”, il pezzo culto della band contenuto nell’album Resta il rock’n’roll del 2022: una sorta di lettera d’amore inviata a voce, perché il telefono “non prende” in mezzo ai campi. Un’ambientazione che parlando delle campagne del Midwest americano strizza l’occhio ai campi della Brianza. Nonostante le difficoltà della musica dal vivo, gli Amos & The Ruers non hanno mai smesso di salire sui palchi. Uno o due live al mese, per lo più in Lombardia ma anche in Emilia o altre parti d’Italia. Una missione che si scontra con l’apatia, spesso, del pubblico verso le proposte originali, ma che non li scoraggia: "La gratificazione vera arriva quando suoniamo. La nostra musica rende molto dal vivo". Il loro suono è un incrocio tra rock, country blues e rhythm and blues, con venature punk.

Le canzoni nascono dalla mano di Amos e vengono sviluppate con il contributo degli altri due musicisti: "Alcune le scrivo in dieci minuti, altre mi tengono compagnia per mesi. Ma devono essere vere, ispirate". Dal primo Ep del 2018, Subito troppo oltre, a Dritto dentro del 2020, fino all’album del 2022, la produzione è già ricca e un nuovo lavoro di inediti è previsto per il prossimo anno. Nel frattempo la band continua a provare tra Arcore e Monza, a pubblicare e a raccontare vera vita vissuta.

A.S.