GABRIELE BASSANI
Cronaca

Alta tensione in Consiglio a Lentate. La maggioranza esce dall’aula: "Negato il diritto di esprimerci"

L’opposizione all’attacco: prova di inadeguatezza. L’assessore Turconi Sormani replica: "Strumento legittimo"

I consiglieri di opposizione rimasti in aula dopo l’uscita della maggioranza

I consiglieri di opposizione rimasti in aula dopo l’uscita della maggioranza

La maggioranza ha deciso di abbandonare l’aula facendo mancare il numero legale per non discutere un ordine del giorno promosso dall’opposizione sulla legge 185/90, che regola l’esportazione di armamenti. Giunta e consiglieri comunali di Forza Italia, Vivere Lentate, Lega e Fratelli d’Italia, completati i precedenti punti all’ordine del giorno della seduta, tra cui gli equilibri di bilancio e lo stato di attuazione del programma, hanno deciso di uscire dalla sala del consiglio comunale senza alcuna dichiarazione. In aula sono rimati solo 5 consiglieri d’opposizione, Giada Nardozza di Cittadini per Lentate, proponente dell’ordine del giorno, Cinzia Bellusci, Armando Caimi, Lorenzo Fontana e Angelo Barreca del Pd. La segretaria comunale ha fatto l’appello constatando che i presenti erano solo 5, quando il regolamento prevede la presenza di almeno un terzo dei consiglieri escluso il sindaco, arrotondato in eccesso e quindi almeno 6. Il gruppo Cittadini per Lentate ha pubblicato sulla sua pagina ufficiale l’elenco dei consiglieri comunali che, "non hanno avuto il coraggio di sostenere un confronto, di scambiare delle idee, di esprimere delle opinioni e di prendere delle decisioni. Si sono sottratti al loro dovere di rappresentanza".

Secondo l’opposizione "hanno dato prova di piccolezza, di impreparazione, di inadeguatezza". "Pensiamo che sia svilente detenere il potere e abusarne per togliere a qualcuno il diritto di esprimersi, invece che esercitarlo secondo i principi della democrazia per favorire un dialogo che arricchisca tutti e che rappresenti, davvero, la nostra comunità". Dal fronte opposto è l’assessore Matteo Turconi Sormani, della Lega, peraltro assente in Consiglio, a difendere la decisione della maggioranza: "L’uscita dall’aula per far mancare il numero legale è uno strumento di democrazia pienamente legittimo, un metodo concreto per evitare di perdere tempo con mozioni strumentali e di parte che non hanno nessuna utilità pratica, perché riguardano questioni che non sono di competenza del consiglio comunale. Siamo tutti per la pace e contro la guerra, ma poi c’è il diritto costituzionale alla difesa, gli organismi e gli impegni sovranazionali da rispettare. Di certo non prendiamo lezioni da chi in passato ha già più volte abbandonato il Consiglio".