REDAZIONE MONZA BRIANZA

Alfred Hitchcock: la mostra trasloca sull’online

Il curatore Gianni Canova propone una serie di pillole video che verranno trasmesse dai canali di ViDi Cultural

di Cristina Bertolini

Alfred Hitchcock si sposta online ma tornerà a dicembre. Osservando il Dpcm del 3 novembre, la mostra che indaga la figura del maestro del brivido, rimarrà chiusa fino a giovedì 3 dicembre.

Però il curatore Gianni Canova offre agli appassionati di cinema e non solo, una serie di pillole video, che verranno trasmesse dai canali social di ViDi Cultural, Gianni Canova. Il professor Canova (già docente del liceo Frisi di Monza e ora rettore dell’Ateneo Iulm di Milano) accompagnerà sui set e nei backstage dei più famosi film, creati dal genio di Hitchcock.

Basta aprire l’applicazione di Instagram (www.instagram.comvidi_visitdifferent) oppure Facebook su (www.facebook.comVidiVisitDifferent). La mostra, allestita all’Arengario, dedicata ad Alfred Hitchcock (1899-1980), per ricordarlo a quarant’anni dalla scomparsa, dovrebbe riaprire venerdì 4 dicembre, fino al 10 gennaio, salvo ulteriori indicazioni della pubblica autorità.

Curata da Gianni Canova, l’esposizione è prodotta e organizzata da ViDi, in collaborazione con il Comune di Monza.

"Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures", presenta nel suo programma 70 fotografie e contenuti speciali provenienti dagli archivi della Major americana che svelano i segreti del maestro.

Nelle pillole video il professore si soffermerà su alcune delle scene cult dei film di Hitchcock.

La prima, già online, è quella dell’accoltellamento sotto la doccia di "Psyco". Tutta la narrazione dura 45 secondi, ma ci sono voluti 7 giorni di riprese per realizzarla e 72 diverse inquadrature, in diverse posizioni della macchina da presa. La scena effettiva dura 22 secondi ed è ripresa da 35 posizioni diverse.

Il coltello non tocca mai il corpo di Janet Leigh e neanche quello della controfigura nelle scene di nudo.

"E’ tutto un effetto di montaggio - spiega il professore - Genera paura, tensione, disagio, attraverso quello che supponiamo di vedere, quindi attraverso il montaggio".