
I giovanissimi Romina Power e Albano Carrisi
Monza, 3 maggio 2020 - L'ospedale sembrava impazzito, quel mercoledì di cinquantuno anni fa. I degenti, o almeno quelli che potevano, si aggiravano per i corridoi, fuori dalle loro stanze. Le infermiere, pur senza venir mai meno ai propri doveri di assistenza, si passavano la voce, tenendo al minimo il volume delle loro parole: "Lo hai visto? È arrivato? Mi raccomando, la prima che lo incontra dia una voce per chiamarci". Per non parlare dei parenti dei degenti, venuti in visita ai propri cari o ai propri amici e che in realtà, ove possibile, restavano ben lontano dalle loro stanze, fermi imbambolati all’ingresso del nosocomio. In attesa.
Ma perché tutta questa irrequietezza? Chi doveva arrivare quel giorno all’ospedale (vecchio) di Monza? Beh, a destare tutto questo scalpore era quello che era considerato una star della scena musicale italiana: il cantante Al Bano. Quel mercoledì mattina di cinquantuno anni fa infatti il cantante aveva fatto una comparsata, più o meno a sorpresa, proprio all’ospedale di Monza. Non per trovare un degente, ma era venuto appositamente in aereo da Roma per tenere a battesimo come padrino il figlio di un suo caro amico e giornalista, in quel momento residente a Brugherio. Un amico a cui la moglie aveva partorito un bel maschietto a cui era stato imposto come secondo nome - bontà sua - proprio quello di “Albano”.
Accade così che quel giorno, a far visita al suo figlioccio, si presenta dunque il noto cantante. Il padiglione in cui la madre era ricoverata viene letteralmente preso d’assalto da decine di fan - e all’epoca Albano Carrisi in arte Al Bano ne veva davvero tanti - alla ricerca spasmodica di un saluto o una fotografia col loro beniamino. I selfie a quel tempo ancora non esistevano, ma oggi sarebbe probabilmente finito tutto immortalato su qualche telefonino. Tante le mamme che per qualche ora, mentre erano affaccendate col proprio bambino, appena nato, si erano ritrovate quel giorno alle prese con una visita eccezionale quanto imprevista come quella di Al Bano.
Star della canzonetta all’apice della propria carriera, l’artista non si era negato. E le giovani puerpere avevano avuto modo – si racconta – di scambiare una parola con lui, sempre cortesissimo e affabile. Parecchie anche le battute pepate corse sulla compagna del cantante, non ancora storica ma festinata a divenire tale: la bellissima Romina Power. Il battesimo vide dunque il celebre padrino come autentico protagonista e venne celebrato direttamente in ospedale, nella cappella del nosocomio, dal cappellano dell’ospedale don Mario Cazzaniga.
Al Bano, raggiunto dai giornalisti, non si sottrasse alle loro attenzioni e si fermò a rispondere con simpatia a qualche domanda sul proprio futuro, cogliendo l’occasione per informare tutti che stava girando proprio in quel periodo un film a Roma intitolato “Il suo nome è Donna Rosa”, che lo avrebbe visto come protagonista, ovviamente al fianco dell’inseparabile Romina Power.
Oltre al presentatore Pippo Baudo e dell’attrice Bice Valori. All’epoca l’attenzione spasmodica riguardava anche il futuro della nuova coppia, con molti che attendevano la notizia delle loro nozze: tanto che addirittura a Brugherio, dove il cantante era stato visto far visita anche a casa del figlioccio e dei suoi amici, si era sparsa a un certo punto la voce che Al Bano e Romina fossero intenzionati a convolare a nozze segrete non lontano da quelle parti. Ovviamente, si trattava soltanto di voci di paese.
Al Bano e Romina si sarebbero infatti sposati sì, ma… in formula tutt’altro che clandestina, il 26 luglio del 1970 celebrando l’amore di una coppia destinata a rivestire un ruolo mediatico di primo piano in Italia. Nella buona e nella cattiva sorte.