Dario Crippa
Cronaca

“Ti ammazzo, scendi che ti prendo a pugni”. Tentata aggressione a un’autista di bus a Monza

Insulti e minacce da parte di un passeggero. Lo sfogo di Salvatore Russo: “Viviamo in trincea, non c’è sicurezza. Le aggressioni verbali sono quotidiane, viviamo sotto pressione continua”

Un autobus a Monza (Foto archivio)

Un autobus a Monza (Foto archivio)

Monza, 8 settembre 2023 – Aggressione questa mattina all’alba su un autobus, un autista salvato solo dalla presenza delle paratie di protezione della cabina.

Erano le 6.30 quando un autobus di una linea da Monza stava andando verso per Cologno Monzese. Il bus, transitando per Monza, si è fermato come previsto in piazza Castello, davanti al teatro Binario 7.

“Il pullman era molto pieno – racconta Salvatore Russo, l’autista, ex consigliere comunale di Monza e nel direttivo cittadino della Lega - Un passeggero italiano voleva a tutti i costi scendere dalla porta davanti invece che da quella preposta: visto che l’autobus era affollato, l’ho lasciato fare ma gli ho comunque ricordato che in futuro avrebbe dovuto fare attenzione”. Non lo avesse mai detto. Il passeggero, dopo essere sceso, è risalito urlando parolacce e cercando di aggredirlo. “Ti ammazzo, scendi che ti prendo a pugni!”.

L’autista sconcertato è ovviamente rimasto dietro la paratia e non appena è stato possibile ha ripreso la corsa. Ma ora si sfoga. “Viviamo in trincea – spiega – non c’è sicurezza né per gli altri passeggeri né per noi autisti. Le aggressioni verbali sono quotidiane, viviamo sotto pressione continua”.

Denunce? “Lo facciamo solo in caso di aggressione fisica, ma per fortuna accade più di rado. Io stesso non ho presentato denuncia per questo ultimo episodio, ci avrei soltanto rimesso tempo e avrei rischiato grosso se soltanto avessi chiesto i documenti o i biglietti a un passeggero così aggressivo. Conto che la battaglia che sta portando avanti il capogruppo regionale della Lega Alessandro Corbetta per la sicurezza sui mezzi pubblici possa fare passi avanti, abbiamo un contratto da fame economicamente e che non ci tutela… abbiamo paura a fare il nostro lavoro”.

Di una cosa Russo è sicuro: “La sicurezza non può essere affidata a noi autisti o ai controllori, rischiamo di finire in ospedale ogni volta che ci azzardiamo a farla rispettare e di venire addirittura aggrediti mentre stiamo guidando mettendo in pericolo l’incolumità dei passeggeri e degli altri utenti della strada”.

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