STEFANIA TOTARO
STEFANIA TOTARO
Cronaca

Accoltellata al centro commerciale. L’ex a giudizio per tentato omicidio

Giussano, Said Cherrah ha scelto il rito abbreviato e dovrà presentarsi davanti al giudice a giugno. Lo scorso dicembre l’uomo aveva massacrato di botte e colpito la giovane con un fendente alla schiena.

Giussano, Said Cherrah ha scelto il rito abbreviato e dovrà presentarsi davanti al giudice a giugno. Lo scorso dicembre l’uomo aveva massacrato di botte e colpito la giovane con un fendente alla schiena.

Giussano, Said Cherrah ha scelto il rito abbreviato e dovrà presentarsi davanti al giudice a giugno. Lo scorso dicembre l’uomo aveva massacrato di botte e colpito la giovane con un fendente alla schiena.

"Io so sempre dove sei". E ha costretto la ex a salire sulla sua auto nel parcheggio del centro commerciale di via Prealpi a Giussano, l’ha colpita al volto, ha tentato di strangolarla con un cavo usb, tra la gente indifferente alle sue urla, e poi l’ha ferita con una coltellata alla schiena. A salvarla un angelo custode, un automobilista che finalmente si è fermato. Per questa terribile vicenda, accaduta lo scorso dicembre a una 24enne di origine marocchina di Erba, la Procura di Monza ha chiesto il giudizio immediato per tentato omicidio nei confronti di Said Cherrah, il 26enne anche lui di origini marocchine residente a Broni, nel Pavese, in carcere e già condannato dal tribunale di Como a 11 anni di reclusione per avere gettato acido in faccia alla stessa ragazza. L’imputato ora ha chiesto di venire processato con il rito abbreviato e dovrà presentarsi a giugno davanti alla gup del tribunale di Monza Angela Colella. La sua ex potrà nuovamente costituirsi parte civile, rappresentata dall’avvocata Daniela Danieli di Como. Risalgono al pomeriggio del 9 dicembre i fotogrammi del film dell’orrore vissuti dalla 24enne, che era stata ricoverata all’ospedale San Gerardo di Monza con una prognosi di 21 giorni. "Ero nel mio giorno libero dal lavoro e dovevo incontrare un’amica e poi andare a mangiare il sushi al centro commerciale di Giussano - ha raccontato la ragazza -. È passata un’auto che mi ha lampeggiato e ho pensato che fosse il solito che fa apprezzamenti". Invece era Said Cherrah, che quel giorno aveva avuto un permesso per lasciare gli arresti domiciliari imposti proprio per i ripetuti episodi persecutori a carico della ex fidanzata. "Cosa ci fai qui? Non puoi uscire di casa", gli ha detto la giovane, ricevendo come risposta quelle parole agghiaccianti da cui traspare un assoluto controllo sulla vita della ex. "Mi ha obbligata a salire sull’auto e prima mi ha chiesto 300 euro per andarsene, poi mi ha picchiata, lasciandomi il volto tumefatto. Quindi ha cercato di strangolarmi. Io urlavo, ma nessuno si è avvicinato. Quando sono stata accoltellata alla schiena, mi sono messa a correre e ho raggiunto un uomo fermo su un’auto, ma mi ha risposto che stava parlando al telefono con il suo capo e non poteva darmi retta". La giovane si è quindi tolta da sola la lama dalla schiena continuando a fuggire, finché è arrivato un automobilista ad aiutarla. Said Cherrah ha raccontato una versione opposta al suo difensore, l’avvocato Roberto Grittini. "Mi ha detto che stava ancora insieme alla ragazza e che si erano dati appuntamento", le parole del giovane. Dopo il tentato omicidio il 26enne è tornato verso casa e ha chiamato il suo legale. Poi i carabinieri sono andati ad arrestarlo. "Quello che è certo è che quella tra i due era una relazione tossica, quando lui era in carcere lei gli faceva arrivare soldi e regali", aggiunge l’avvocato Grittini.