
di Martino Agostoni
Parte il percorso per riaprire l’Isia di Monza e far tornare alla Villa Reale - esattamente dove è cominciata 100 anni fa - quell’esperienza di alta formazione in campo artistico che tra il 1923 e il 1943 ha fatto nascere le Biennali di arti decorative (poi diventate la Triennale di Milano) e da cui sono usciti alcuni dei più importanti nomi del design che hanno dato origine al made in Italy.
Ridare quindi a Monza, e in generale al territorio brianzolo degli artigiani del legno e delle aziende dell’arredo, un polo di ricerca e formazione di livello universitario dedicato al design che sia in linea con gli altri Isia (Istituto superiore per l’industrie artistiche) attivi in Italia secondo le direttive del Mur e le esigenze degli attori economici del territorio. E per dare l’avvio al percorso, il prossimo 19 maggio la Villa Reale ospiterà l’evento “1923-2023. Il futuro del design italiano: gli Isia e l’alta formazione artistica a un secolo dalla prima Biennale“, un’occasione per celebrare i 100 anni dalla creazione della Mostra Biennale internazionale di arti decorative e, soprattutto, per riunire tutti i rappresentati delle istituzioni e gli esperti del settore in un confronto sulle prospettive di riapertura dell’Isia di Monza.
È un convegno organizzato dal Comune assieme al Consorzio Villa Reale e Parco, in collaborazione con Triennale Milano e Società Umanitaria e con partner gli Isia di Firenze, Roma e Faenza, il ministero dell’Università e Ricerca, la Scuola di Design del Politecnico di Milano e il liceo artistico statale Nanni Valentini, l’ex Isa che dal 1967 è presente nell’ala meridionale della Villa Reale proprio dove potrà trovare il suo futuro spazio la nuova Isia di Monza. All’incontro del 19 maggio ci sarà, in particolare, il direttore generale degli ordinamenti della formazione superiore del ministero, Paolo Sciascia, oltre ai direttori di altri 5 Isia in attività in Italia e "con loro ci confronteremo per avere le indicazioni su come organizzare il percorso per riaprire l’Isia alla Villa Reale – spiega Arianna Bettin, assessora alla Cultura, Villa Reale e Parco – Raccoglieremo tutti gli elementi per preparare lo studio di fattibilità necessario a realizzare il progetto".
I tempi coincidono con l’avvio dell’intervento di recupero dell’ex scuola comunale Borsa lungo via Boccaccio, l’edificio più meridionale del complesso della Villa Reale semiabbandonato da oltre un decennio e per cui è in fase di assegnazione l’appalto da 8,8 milioni di euro per la sua sistemazione. Un progetto seguito in prima persona dal sindaco Paolo Pilotto, rifinanziato prima di Natale e "per cui l’amministrazione è stata pronta a stanziare 800mila euro in più di extracosti per non perderlo. Questo perché il recupero dell’ex Borsa è strategico per poter ridare a Monza un percorso formativo di livello superiore sull’arte: nel progetto che seguo – precisa Pilotto – si è infatti pensato di destinare due terzi dell’ex Borsa alle necessità dell’attuale liceo artistico Valentini, mentre per la restante parte l’ipotesi è di realizzare laboratori artistici che possano avere un uso anche distinto, come quello che potrebbe servire alle attività del futuro Isia".
L’impegno al recupero di un’esperienza storica ed identitaria come l’Isia per il complesso monumentale della reggia di Monza è stato espresso anche da Giuseppe Distefano, direttore generale del Consorzio Villa reale e Parco, mentre la storica e critica del Design, nonché ex professoressa dell’Isa monzese, Anty Pansera ha sottolineato che "dopo decenni c’è la possibilità di ripensare e rilanciare una storica e unica istituzione di formazione come l’Isia in un territorio dove c’è richiesta di queste competenze".