Giancarlo Ricci
Moda

Giorgio Armani morto a 91 anni: da commesso alla Rinascente a re della moda mondiale

Lo stilista è morto oggi a 91 anni: la vita e la carriera dell’icona dell’eleganza

È morto all’età di 91 anni Giorgio Armani, lo stilista e imprenditore che ha rivoluzionato il mondo della moda italiana e internazionale. Nato a Piacenza, uomo di umili origini e determinazione, Armani ha saputo trasformare la sua passione per il bello e la raffinatezza in un impero globale, incarnando l’essenza del Made in Italy e diventando una vera icona dello stile mondiale.

Dalle origini modeste al successo globale

La storia di Giorgio Armani è quella di un uomo che, con talento e tenacia, è partito dal gradino più basso. Dopo aver interrotto gli studi in Medicina, ha iniziato a lavorare come commesso e vetrinista alla Rinascente di Milano, il più grande magazzino d’Italia. Qui ha imparato a osservare il mondo della moda e a sviluppare un gusto raffinato per le forme e i colori.

Fu Nino Cerruti, celebre stilista e imprenditore piemontese, a notarne il potenziale e a chiamarlo a disegnare le collezioni uomo del marchio Hitman negli anni ‘60. Da quel momento la carriera di Armani prese velocità: nel 1974 lanciò la prima linea di abbigliamento in pelle “Armani by Sicons” e, nel 1975, insieme al partner di vita e socio Sergio Galeotti, fondò l’azienda che porta il suo nome.

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L’eleganza destrutturata e il “blu Armani”

Armani portò sul mercato uno stile completamente nuovo, fatto di eleganza semplice ma rivoluzionaria. Fu il primo a proporre la giacca destrutturata, senza fodere né imbottiture rigide, che cambiava per sempre il modo di intendere l’abito maschile. Il suo tailleur femminile, morbido e pratico, conquistò le donne di tutto il mondo che desideravano un mix di potere e femminilità.

Colori come il beige, il grigio e soprattutto il suo iconico “blu Armani” divennero simboli di una sobria raffinatezza. Armani era ispirato da atmosfere malinconiche e sofisticate: il cinema in bianco e nero, l’America degli anni ‘30 e ‘40, la cultura orientale con riferimenti ai colletti alla coreana e all’estremo Oriente. Un mix di eleganza classica e innovazione che ha trovato immediata approvazione.

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Giorgio Armani posa al termine di una sua sfilata con alcuni dei suoi modelli

Un impero che spazia dal guardaroba al lifestyle

Non si è fermato agli abiti: la forza di Armani è stata anche nell’espansione del brand in settori strategici. Dai profumi, con il celebre “Acqua di Giò” che ancora oggi è un best seller globale, agli occhiali, agli accessori di lusso. Le sue boutique si sono moltiplicate nei principali quartieri del lusso di tutto il mondo, affermando un’identità riconoscibile ovunque.

Il cinema, storicamente, è stato uno straordinario palcoscenico per Armani: i suoi costumi di scena hanno vestito star come Richard Gere in “American Gigolò”, Christian Bale in “Il Cavaliere Oscuro”, Penélope Cruz e Michael Fassbender in “The Counselor” fino a Leonardo DiCaprio nel cult “The Wolf of Wall Street”. Non è mancata la moda nuziale con Megan Fox, Nicole Kidman, Katie Holmes e anche personalità dello spettacolo come Fiorello che più volte si sono affidati al suo stile elegante e sobrio.

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L’amore per lo sport e l’innovazione Emporio EA7

Un aspetto meno noto ma altrettanto importante della vita di Armani è il suo legame con il mondo dello sport, una passione che ha saputo trasformare in business e storytelling. Il marchio EA7 Emporio Armani dedicato all’abbigliamento sportivo è celebre per la sua fusione di tecnologia, design e stile.

Armani è anche patron dell’Olimpia Milano, squadra di basket italiana di cui è stato parte integrante vincendo 5 scudetti tra il 2008 e oggi. Ha disegnato le divise di squadre importanti come il Napoli, campione d’Italia nel 2023, il Chelsea FC e persino la Nazionale di calcio inglese. La sua influenza ha raggiunto i grandi campioni, da Rafa Nadal a David Beckham, da Paola Egonu a Bebe Vio, diventando un punto di riferimento anche nelle Olimpiadi invernali di Sochi, PyeongChang, Pechino e prossimamente Milano Cortina 2026.

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Samardo Samuels e Giorgio Armani si stringono la mano alla fine della partita di Basket tra Armani Milano e Anatolia Efeso Istanbul. Milano, 21 marzo 2014

La generosità e l’impegno civile

“Re Giorgio” non è stato solo un maestro della moda, ma anche un uomo generoso e impegnato nel sociale. Attraverso l’Armani Junior Program ha avvicinato i bambini al basket, ha donato un milione di euro per aiutare gli ospedali lombardi durante la pandemia e collabora con la Fondazione Djokovic per sostenere i bambini in Serbia.

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L’eredità di un’icona senza tempo

Gli ultimi anni lo hanno visto proclamare orgogliosamente la sua linea Privé, considerata dal designer stesso la sua creazione più bella, un dono speciale per il suo 90° compleanno. Giorgio Armani lascia un’eredità ricca, che supera la moda e racconta un modo di vivere fatto di eleganza autentica, lungimiranza e passione.

Con la sua scomparsa si chiude un capitolo epocale ma il suo stile, la sua visione e la sua impronta nel mondo rimarranno per sempre un faro nel cielo della moda globale.