ROBERTA RAMPINI
Sport

Sorelle, Vangelo e calcio: a Rho la Nazionale suore

Una tre giorni tra campo e preghiera

La squadra femminile della Rhodense e la Nazionale suore

Rho (Milano), 26 febbraio 2022 - "Lo sport è uno strumento di evangelizzazione perché ti consente di incontrare tutti, i ragazzi che lo praticano e i genitori che li accompagnano. Se fatto nel modo giusto è una cosa bella". Suor Annika Fabbian, vicentina classe 1989, prima della vocazione (arrivata a 23 anni) e del convento è stata a soli 17 anni una promessa delle giovanili del Vicenza Calcio e del Marano. Ha piedi buoni, cuore e fede e oggi è la capitana della Nazionale Italiana Suore da ieri in ritiro a Rho, nel Milanese. Una tre giorni di 'Sport e preghiera', il primo appuntamento delle 'sisters' in Lombardia dopo quello della Seleçao Sacerdoti Calcio, lo scorso fine settimana.

La convocazione per suor Annika, Silvia Carboni (Cagliari), Rosa Fuentes Rodriguez (Cagliari), Emilia Jitaru (Roma), Livia Angelillis (Roma), Tatiana Radaelli (Treviso), Alessandra Locatelli (Roma), Celeste Berardi (Roma), Lara Morelli (Napoli), Marianna Segneri (Roma) e Zara Beni (Firenze) è arrivata dal tecnico della Nazionale preti, Moreno Buccianti, ex calciatore e tecnico abilitato Figc. "Erano anni che nella mia mente frullava l’idea di una squadra composta da suore con la passione per il calcio. Nel 2010 durante una partita di beneficenza con la Seleçao Sacerdoti Calcio a Ostia ho conosciuto Suor Daniela di origini siciliane ma che operava a Gubbio, nella comunità delle Sorelle del Piccolo Testamento - racconta Buccianti -. Lei era stata invitata in qualità di testimone del progetto che volevamo sostenere. Venuto a conoscenza della sua passione per il calcio non ho perso tempo e, con una bella dose di coraggio, la gettai nella mischia. Trovammo un paio di scarpini, indossò la maglia sopra l’abito e giocò con i sacerdoti della Seleçao. Da lì è iniziato tutto anche in virtù del gemellaggio avviato con la Lazio". E così mister Buccianti a febbraio 2021 ha convocato suor Annika e poi una dopo l’altra, altre religiose di congregazioni (ben 14), età e nazionalità differenti (dal Madagascar al Messico), tutte con la passione per il calcio e per l’educazione delle nuove generazioni.

Ieri dopo l’accoglienza nel Collegio dei Padri Oblati, la consegna della maglia ufficiale, il riscaldamento sul campo di via Pirandello c’è stata la prima amichevole con la squadra femminile dell’Ac Rhodense. Con loro l’assistente Alexandra Mostoghiu e il fisioterapista Pasquale Tosi. Anche oggi allenamento al mattino e amichevole nel pomeriggio con una selezione di Vecchie Glorie della Serie A femminile. "Sono un po’ fuori forma - ammette suor Emilia, di origine romena - ma la voglia di giocare e collaborare insieme per qualcosa di buono è davvera tanta".

A bordo campo tanta curiosità sulle suore in pantaloncini corti e scarpe con i tacchetti. "Qualcuno critica quello che facciamo, anche tra sorelle delle nostre congregazioni, io ho avuto fin dall’inizio l’appoggio della mia madre superiora, altrimenti non potrei essere qui - conclude la capitana delle sisters -. Anche gli studenti dell’istituto superiore Farina di Vicenza, dove insegno storia dell’arte, mi sostengono e non vedono l’ora che arrivi il mese di giugno per giocare a calcio con me. Dico loro che il calcio è un gioco di squadra, che ci vuole rispetto dei compagni e dell’avversario, che ci sono i gol, ma anche gli assist e i passaggi e che il pallone è un’occasione straordinaria per stare insieme e creare delle grandi amicizie, come quella tra noi sisters".