ALESSANDRO LUIGI MAGGI
Sport

Coppa Italia gelata per il Milan, all’Olimpico i rossoneri sono i grandi assenti e il Bologna festeggia dopo 51 anni

Un Milan “mesto” fino all’ultimo e senza sprint. Conceiçao le tenta tutte per dare la sveglia ma inutilmente, e si affida a “San” Maignan che però non riesce nel miracolo

I rossoneri si congratulano con i giocatori del Bologna

I rossoneri si congratulano con i giocatori del Bologna

La notte di Roma simboleggia il fallimento della stagione rossonera. Simboleggia, sì, più che sancire, perché non può essere un singolo match a variare il giudizio su mesi e mesi di campo. La Coppa Italia va al Bologna, il puramente dialettico velo del secondo trofeo in pochi mesi cade. Mestamente. Come mesto è stato il Milan in quella che doveva essere la gara dell'anno. Non c'è stato neanche il risveglio finale.  

Per Rafael Leao non c'è stata partita
Per Rafael Leao non c'è stata partita

Occasioni mancate 

Quello magari disordinato, ma orgoglioso. No, la squadra di Sergio Conceiçao è grande assente, per novanta minuti. Troppo schiacciata in avvio, nonostante una buona occasione con Luka Jovic. Il serbo, eroe con l'Inter, che ha anche cercato un paio di buone imbeccate da centrocampo, ha lasciato il campo dopo un'ora di gioco a Santi Gimenez. Dopo Alvaro Morata, e lo stesso messicano, anche lui non è riuscito a costruire una coppia duratura con Rafael Leao. Che, come inevitabile, deve caricarsi sulle spalle il peso della sconfitta più di ogni altro compagno. Non ha inciso il portoghese, un paio di volate, una bella giocata in avvio, nient'altro. Un disastro. Intorno a lui, il nulla.  

Per il Bologna una coppa attesa da ben 51 anni
Per il Bologna una coppa attesa da ben 51 anni

La ripresa che non c’è 

Perché dopo il poco della prima frazione, c'è stato il nulla della ripresa. E San Mike Maignan non ha potuto fare nulla, dopo due buoni interventi, sulla conclusione ravvicinata e perfetta di Ndoye. Sergio Conçeicao? Le ha provate tutte. Ha iniziato il match con l'undici che gli aveva dato garanzie nell'ultimo mese, e ha sfruttato la panchina a sua disposizione passando dal 3-4-3 al 4-3-2-1. Probabilmente avremme meritato più minuti Samuel Chukwueze a destra con Pulisic al centro, invece del solito, impalpabile Joao Felix. 

La delusione sul volto di Zlatan Ibrahimovic
La delusione sul volto di Zlatan Ibrahimovic

Lo scollamento

Ma la notte di Roma ha semplicemente riproposto, in novanta minuti, quanto visto per tutta la stagione. Una squadra scollata, figlia di giocate individuali, dove spesso i leader si sono nascosti. Ovvero non si sono dimostrati tali. Vince il Bologna, non a caso vince una "squadra", e Italiano può sorridere dopo tre finali perse. Il Milan, a meno di colpi di scena nelle ultime due giornate, finisce qui. Per responsabilità degli uomini in campo, ma se una vittoria in Coppa Italia non poteva celare i difetti, una sconfitta non deve far pesare solo sui giocatori ogni giudizio. Il male di questi mesi, in casa Milan, nasce anche fuori dal campo.

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