La mano ferita, i soldati Usa, la Hall of Fame: i 90 anni di Sandro Gamba, mito del basket

Comincia quasi per caso la carriera di una leggenda: "Gli alleati giocavano in maglia rossa, il mio sogno"

Sandro Gamba

Sandro Gamba

Milano - Tanti auguri Sandro Gamba! Uno dei miti del basket italiano raggiunge quota 90 candeline per il suo compleanno che si celebra proprio oggi.

Nel 1932 venne alla luce a Milano un neonato che sarebbe diventato una leggenda del nostro basket. Si avvicinò alla pallacanestro quasi per caso, dopo un’infanzia tormentata dalla guerra. Fu a causa di quell’incubo, per rimettere in sesto una mano rovinata da un colpo d’arma da fuoco, che gli fu consigliato di fare rieducazione anche con l’uso di un pallone e l’incontro con i militari americani che, nei momenti di riposo, giocavano a basket nella sua via Washington fu il colpo di fulmine definitivo che avrebbe fatto sbocciare una carriera infinita prima in campo e poi in panchina.

"Nell’agosto del 1945 - ricorda lo stesso Gamba - la squadra della 5^ armata americana giocò contro il Borletti. Gli americani avevano una sgargiante divisa rossa, i nostri maglie prebelliche piene di rammendi. Ammirazione per gli alleati, commozione per i nostri. Seguendo quella partita sognai di giocare un giorno con quelle maglie rosso infuocato". L’esordio in campo alla Fiera dei Bovini di Ravenna, una fredda sera del 1951. In quella stagione fu l’unica presenza, non sapeva sarebbe stata la prima di 247 gare da giocatore con l’Olimpia Milano, pur continuando nelle prime stagioni a fare il disegnatore grafico alla Borletti, perchè ai tempi il basket era anche quello: di giorno in fabbrica, la sera in palestra. Ora riceverà l’ennesimo tributo per una carriera speciale e tutto il basket italiano non potrà che alzarsi in piedi quando proprio in occasione dell’Europeo che si svolgerà al Forum a settembre sarà proiettato un cortometraggio speciale in suo onore girato dal regista Massimiliano Finazzer Flory per celebrare i suoi 90 anni.

Le parole del presidente della FederBasket Petrucci testimonia ancora di più il suo valore nel basket italiano: "Sandro Gamba è un punto di riferimento. Con autorevolezza ha scritto pagine importanti come giocatore, allenatore e commissario tecnico per la nostra pallacanestro, a livello nazionale e internazionale, contribuendo alla sua crescita e alla sua sprovincializzazione. 90 anni e non sentirli: continua a dare un costante contributo di idee nell’interesse e a favore del movimento. È una perla del nostro sport". Lo scorso dicembre, quando l’Olimpia Milano celebrò la 'Sandro Gamba Night', l’ovazione di tutto il pubblico fu davvero toccante per un personaggio che in carriera ha saputo farsi apprezzare da tutti, non solo per quello da dava in campo e in panchina, ma anche fuori. Una persona disponibile, corretta e generosa. Proprio in quell’occasione disse: "Alla città di Milano e alla sua squadra sarò sempre eternamente grato perché mi hanno aperto ogni strada nella vita, non solo nella mia carriera – dice Sandro Gamba –. All’Olimpia ho sempre giocato, o allenato, e contemporaneamente lavorato, prima al Borletti e poi al Simmenthal. All’Olimpia e a Milano, a quegli anni, devo la mia formazione di uomo e attraverso questa formazione sono stato in grado d i onorare la mia missione nella vita che è sempre stata quella di giocare e insegnare a giocare a basket nel modo giusto, ad alto livello".

Una missione che ha onorato al meglio anche sulle panchine di Varese, con cui salì sul tetto d’Europa, Torino e Bologna, oltre che per quasi un decennio da allenatore della Nazionale Italiana, di cui proprio oggi parte un nuovo ciclo, portandola per la prima volta nella storia sul podio olimpico con l’argento di Mosca 1980 e per la prima volta a vincere un campionato europeo nel 1983.

 

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