ALESSANDRO LUIGI MAGGI
Basket

Cinzia Zanotti a un passo da Brescia: sarà lei il primo coach donna in A?

La storica allenatrice del Geas: “Sono lusingata per questa chiamata di Ferrari. Mi prendo qualche ora per decidere, ma quante offese contro di me sui social”

Cinzia Zanotti, bresciana di Chiari

Cinzia Zanotti, bresciana di Chiari

Brescia, 23 giugno 2025 – È stato un improvviso bagno di notorietà, clamore e confusione. Eppure, Cinzia Zanotti, è storia della nostra pallacanestro. Bresciana di Chiari, 113 presenze in Nazionale, tiratrice mortifera anche in maglia Milano e dal 2013 allenatrice della prima squadra Geas, dal 2015 nella massima serie.

Di fatto, 20 anni a Sesto San Giovani contando le giovanili, dove si forma anche Cecilia Zandalasini, stella del basket azzurro impegnato ad Eurobasket al Paladozza. Insomma, tutto tranne che la prima arrivata. E solo per lei, ancora una volta, Mauro Ferrari, patron della Pallacanestro Brescia, è pronto a scrivere la storia. Affidando ad una donna speciale una squadra vicecampione d’Italia, tra gli uomini. Quella società che, da tanto tempo, ha Graziella Bragaglia come presidente e simbolo. Una chiamata improvvisa, da quello che dicono le notizie di queste ore.

“Ovviamente - spiega Zanotti -, non posso commentare in questo momento. Posso solo dire di essere lusingata, il PalaLeonessa è un ambiente di grande passione per il gioco, e il club è importante. Mauro Ferrari si è dimostrato un visionario, non posso che ringraziarlo”.

Lei ha mai pensato prima di allenare una squadra maschile?

“No. Non è mai stato un mio obiettivo. Sono i tecnici uomini che, ad un certo punto della loro carriera, arrivano nel nostro movimento. Noi donne preferiamo, solitamente, restare nel nostro mondo”.

Come vive queste ore al centro dei commenti social?

“Diciamo che ho letto subito tante cose che non mi sono piaciute. Commenti e punti di vista, anche fuori luogo, che non mi pare vengano mai rivolti ai colleghi uomini. Si parla e si dice di tutto, senza neanche conoscere la persona e l’allenatrice. È una particolarità, purtroppo, del nostro paese. Intanto il resto del movimento va avanti, anche in NBA abbiamo visto donne entrare negli staff di importanti franchigie. Come è capitato a Becky Hammon con Gregg Popovich e ai San Antonio Spurs”.

È un momento particolare per il basket femminile nazionale con la nazionale che sta lasciando il segno ad Eurobasket. A che punto siamo?

“Sono contenta che le ragazze siano vicine al loro obiettivo. Stanno dimostrando il loro valore. C’è tutto per fare un salto in avanti, a livello mondiale come detto il clima è cambiato. Negli Stati Uniti c’è grande attenzione per la WNBA, sono un esempio e un’occasione per tutte noi. Un traino fondamentale”.

E a Brescia cosa risponderà?

“Sto ancora facendo le mie valutazioni. Al Geas sto benissimo, sono qui da tanto tempo, ho un contratto valido anche per la prossima stagione, e ho già praticamente concluso la costruzione della nuova squadra. Mi prendo ancora qualche ora per confrontarmi con tutte le componenti”.