ROBERTA RAMPINI
Milano

La mamma di una studentessa e la telefonata della figlia durante il raid: era spaventata e chiusa in classe. Ho perso dieci anni di vita

“Nel pomeriggio c’è stato uno scambio di messaggi, qualcuno ha detto che il blitz era stato organizzato e che probabilmente gli studenti più grandi sapevano tutto”

L'assalto all'istituto di Rho

L'assalto all'istituto di Rho

Rho (Milano), 27 ottobre 2023 –  Panico nelle aule e nelle chat dei genitori. Laura (nome di fantasia) è la mamma di una studentessa che frequenta la classe prima del Puecher di Rho.

Ci racconta cosa è successo?

“Ero in ufficio, mi ha chiamato mia figlia. La voce spaventata. Mi ha detto che stavano sparando a scuola; che lei e i suoi compagni si erano chiusi in aula con la prof d’inglese; che c’era caos ovunque. Io ho lasciato immediatamente il mio posto di lavoro e mi sono precipitata in macchina per correre al Puecher. Intanto ho chiamato il 112 per capire se erano già stati informati di quello che stava succedendo. Mi hanno risposto: ‘Signora, stia tranquilla, Sarà una ragazzata’. Forse volevano davvero tranquillizzarmi ma mia figlia era lì dentro e io ero nel terrorizzata”.

Che informazioni vi arrivavano dalla scuola?

“Nelle chat di classe giravano video e foto, si vedeva quello che stava succedendo compreso il ragazzo incappucciato e vestito di nero con in mano la pistola che girava anche vicino agli studenti, altro che petardi o fumogeni. Un genitore a un certo punto ha scritto che non riusciva più a mettersi in contatto con il figlio. Io ho perso dieci anni di vita”.

Quando ha raggiunto la scuola com’era la situazione?

“C’erano due-tre macchine dei carabinieri, gli studenti erano dentro le aule, io volevo portare a casa mia figlia, sono arrivati altri genitori ma non ci facevano entrare, il gruppo di ragazzi intanto era scappato. Anche nel pomeriggio c’è stato uno scambio di messaggi, qualcuno ha detto che il blitz era stato organizzato e che probabilmente gli studenti più grandi sapevano tutto”.

Ora cosa si aspetta?

“Spero che i responsabili vengano identificati e puniti. Mi è dispiaciuto che il preside nella sua comunicazione sul sito della scuola e sui social abbia omesso il dettaglio della pistola, che sarà stata anche una scacciacani, ma nessuno poteva saperlo in quel momento. Per quanto mi riguarda, comunque, confermo la fiducia nel Puecher e nel suo dirigente scolastico”.