ROBERTA RAMPINI
Milano

Maranza con la pistola travestiti da black bloc. Ecco chi è la banda che ha attaccato l'istituto Puecher di Rho

Il preside: “Atto di puro teppismo, denunceremo tutti quelli che riconosciamo nei video”

Il ragazzo armato di una pistola e l'assalto con i fumogeni

Il ragazzo armato di una pistola e l'assalto con i fumogeni

Rho (Milano), 27 ottobre 2023 –  Un video che dura quattro secondi. La sagoma nera appare nell’inquadratura dello smartphone e sfila veloce tra gli studenti nel cortile della scuola. Tuta attillata total black, sneakers bianche e pistola in pugno. Il secondo filmato mostra una cortina di fumogeni, giovanissimi che corrono su per le scale, in affanno, si salvi chi può, e riecco lo stesso incappucciato, sempre armato, in fuga con l’arma giocattolo nella mano destra. Le immagini che rimbalzano nelle chat di classe raccontano meglio di qualsiasi resoconto la paura vissuta all’istituto professionale Puecher di Rho, Milano Nord.

L’assalto

Le 11 di ieri mattina, intervallo tra le lezioni. Una banda di almeno sette-otto ragazzi scavalca le recinzioni e fa irruzione nell’istituto, passamontagna e cappucci delle felpe sui volti, una raffica di petardi e (almeno) una pistola ad aggiungere minaccia al raid. “Un atto di puro teppismo”, è il commento choccato del preside. Gli studenti si chiudono nelle aule con i professori. Partono le chiamate ai genitori e al 112. Sono voci incontrollate dal dramma: “Stanno sparando a scuola!”. Quasi mezz’ora di panico. Solo nel pomeriggio arriverà l’esito dei primi accertamenti: l’arma era una scacciacani, non è stato esploso neppure un colpo. Il terrore seminato a scuola, quello però era vero.

Il lancio dei fumogeni
Il lancio dei fumogeni

Black bloc maranza

Black bloc fuori, maranza dentro. Un raid organizzato: qualcuno, nella scuola, sapeva? La baby gang ha saltato i cancelli sul lato di via Monfalcone e, prima di scappare dal retro, ha devastato un laboratorio di Termica al piano terra. Le immagini delle telecamere di sorveglianza e i video girati da studenti e professori sono ora al vaglio degli investigatori dell’Arma. Nella scuola di via Bersaglio c’erano 500 studenti. Sono stati lunghissimi minuti di paura, con il pensiero che correva inquieto ai massacri di massa visti negli Stati Uniti. Le famiglie, avvisate con messaggi e telefonate cariche d’ansia, hanno temuto il peggio: “C’era chi non riusciva più a mettersi in contatto con i figli, è stata una mattinata terribile”.

Dirigente Puecher

Emanuele Contu è il dirigente del Puecher: “Pare che già qualche mese fa, fuori dalla scuola, si fosse verificato un episodio simile. Alcuni ragazzi si sono presentati ai cancelli con il volto nascosto e una pistola scacciacani in pugno”. La scuola aveva denunciato. “Abbiamo ragione di pensare che anche questa volta possa trattarsi di studenti o ex studenti del Puecher”, si legge sul sito web della scuola. Il preside non si tira indietro: “Segnaleremo con nome e cognome ai carabinieri l’identità di tutti coloro che riusciremo a riconoscere”. Fossero davvero iscritti all’istituto professionale, avverte il preside, i maranza con la pistola verrebbero “subito cacciati dalla scuola”.

Caccia ai banditi

I banditi del Puecher, al momento, sono fuggiaschi. La caccia è partita. L’indagine è in corso. Contu non ha prove, ma un sospetto sì: «Quanto accaduto può avere a che fare con il giro di vite che abbiamo dato sulla “circolazione di sostanze“ attorno alla scuola». Il raid all’intervallo potrebbe essere una “ritorsione“ dei baby spacciatori che fanno soldi con la droga fuori dai cancelli. Piccoli criminali: giocano con le pistole come i trapper dei loro video preferiti.