Elezioni regionali Lombardia: il M5S chiude al Pd. Coalizione stretta ma salva

Incontro dei Cinque Stelle lombardi con Conte, confermato il no all’alleanza. Majorino: dialogo senza forzare. Più Europa contraria

Nicola Di Marco, capogruppo regionale del Movimento, ieri ha incontrato Conte

Nicola Di Marco, capogruppo regionale del Movimento, ieri ha incontrato Conte

Milano - L’incontro tenutosi ieri a Roma tra il capo politico Giuseppe Conte, il coordinatore lombardo Dario Violi e il capogruppo in Consiglio regionale, Nicola Di Marco, per il momento ha confermato che il Movimento 5 Stelle non ritiene prioritaria né indispensabile un’alleanza con il Pd alle prossime elezioni regionali. Un fatto che in casa Dem al tempo stesso complica e facilita il compito di precisare il perimetro della coalizione. Lo complica se si considerano i fautori di un allargamento a sinistra. Tra questi c’è l’europarlamentare Pierfrancesco Majorino, il nome ad oggi più quotato tra i 6 inseriti in quella rosa dei possibili candidati che lo stesso Pd da ieri ha sottoposto al tavolo di coalizione (+Europa, Sinistra Italiana, Europa Verde).

"Con il M5S si deve discutere alla luce del sole e non assolutamente fare per forza un patto o un accordo – ha detto ieri lo stesso Majorino ai microfoni di “Un giorno da pecora“, su Rai Radio 1 –. Non mi piace il fatto che, dopo aver fatto per tanti anni opposizione insieme ad Attilio Fontana adesso ci si sbatta reciprocamente la porta in faccia. Ma se non c’è intesa sulle cose da fare in Lombardia ognuno andrà per la sua strada". "Io – ha aggiunto e ribadito Majorino – sono sinceramente a disposizione per tentare di tenere insieme il centrosinistra e il Pd, e per fare in fretta perché abbiamo bisogno di un candidato senza aver bisogno di Letizia Moratti". "Spero che si possa chiudere entro un paio di giorni, se non ce la facciamo ci sono sempre le primarie che però si possono fare il 18 dicembre".

Rinfrancati dalla poca disponibilità dei pentastellati ad un’alleanza sono, invece, non solo quanti guardano verso il Terzo Polo, come Pierfrancesco Maran, autocandidatosi sabato e ancora convinto della necessità delle primarie, ma anche chi, di fronte all’eventuale presenza del Movimento 5 Stelle aprirebbe una seria riflessione per uscire dalla coalizione col Pd. Il riferimento è a +Europa: "Su un possibile allargamento al Movimento 5 Stelle del campo del centrosinistra alle elezioni regionali, deciderà il segretario nazionale, Benedetto Della Vedova", avverte Michele Usuelli, consigliere regionale radicale. "Con i pentastellati – aggiunge – cambia la coalizione e, quel punto, la questione diventa di livello nazionale". Quanto al giudizio sul lavoro comune fatto in questa legislatura all’opposizione della Giunta presieduta da Attilio Fontana, Usuelli spiega: "In questi cinque anni in Consiglio regionale, ha lavorato con una coesione sufficiente, non ottima".

 

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