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Politica

Il ritorno di Pazzali in Fiera, FdI vuole le sue dimissioni. Fontana: io sono garantista

Rischio strappo in Consiglio. Il presidente della Regione fa infuriare gli alleati: serve una lezioncina di diritto. Martedì la mozione del Pd contro il manager. E I meloniani: “La valutiamo”

Enrico Pazzali

Enrico Pazzali

Milano – Si alza il livello di scontro tra Attilio Fontana, presidente leghista della Regione Lombardia, e Fratelli d’Italia, primo partito della coalizione che lo sostiene. E a questo punto non è da escludere che martedì, in Consiglio regionale, possa consumarsi uno strappo all’interno della maggioranza di centrodestra. Quel giorno, infatti, approderà in Aula una mozione del Pd che chiede al governatore di intervenire perché Enrico Pazzali lasci la presidenza della Fondazione Fiera.

Una mozione che potrebbe trovare sponda proprio in Fratelli d’Italia, considerato che già mercoledì, già prima che i Dem rendessero nota la mozione, i meloniani, tramite il coordinatore lombardo Carlo Maccari, avevano nettamente criticato la scelta di Pazzali di autorevocarsi l’autospensione dalla carica di presidente della Fondazione. Pazzali si era autosospeso ad ottobre, per effetto dell’inchiesta della procura di Milano sulle presunte attività illecite di spionaggio e dosseriaggio messe in atto da Equalize.

Nulla che riguardasse la Fondazione, quindi. Ma abbastanza per innescare un dibattito che ha infine costretto Pazzali a sospendersi dalla guida dell’ente di Largo Domodossola. Pazzali, però, è ancora solo indagato. A piede libero. Anche da qui la decisione di tornare in campo. Ma martedì, in Aula, l’eventuale ricorso al voto segreto sulla mozione del Pd potrebbe riservare sorprese e restituire una maggioranza diversa da quelle codificata. Altra ipotesi, il gruppo di FdI potrebbe presentare una mozione propria che vada nella stessa direzione: chiedere al governatore di attivarsi per un passo indietro di Pazzali. Si vedrà. Per ora è scontro interno.

A riaccendere la miccia è stato Fontana nel replicare alla nota con la quale Maccari, mercoledì sera, ha definito inopportuno nei modi e nei tempi l’auto-reintegro di Pazzali: “Io sono garantista e quindi mi stupisco che anche il resto della coalizione non lo sia perché il garantismo è uno dei fondamenti del centrodestra che si distingue con grande orgoglio dal centrosinistra che invece cerca sempre di speculare sulle disavventure giudiziarie che poi abbiamo visto come si concludono nella maggior parte dei casi”.

Il presidente ha poi aggiunto: “Chi critica dovrebbe prima iniziare a conoscere quali sono le regole che regolamentano le Fondazioni di diritto privato. Dopo aver imparato come ci si deve comportare con le Fondazioni, forse quelli che criticano avrebbero potuto evitare di dire cose che sono fuori luogo. Non è assolutamente consentito alcun tipo di intervento da parte neanche dei membri delle Fondazioni, per cui è una scelta che ha fatto Pazzali. Una scelta che ritengo che lui avrà ritenuto legittima. Concluderà il suo mandato e poi si passerà alla votazione”.

A chi gli ha chiesto un commento esplicito sulle uscite di FdI, Fontana ha ripetuto: “Se mi vengono a chiedere qualcosa, gli spiegherò e gli farò una lezioncina sulle Fondazioni, se non mi vengono a chiedere niente non gli spiegherò niente”. Da qui la replica, anzi le repliche, di FdI: “Siamo anche noi stupiti del suo stupore – sottolinea Maccari –. Crediamo che sia nostro dovere esprimere una posizione politica di fronte a tutti gli osservatori che vedono in un posto così importante un atteggiamento sbagliato e poco trasparente”.

Quindi Christian Garavaglia, capogruppo di FdI al Pirellone: “Fontana non dovrebbe stupirsi: FdI da sempre è garantista e la nostra coerenza è immutata. Ieri come oggi ribadiamo che Pazzali debba fare un passo indietro e non entriamo minimamente nelle vicende giudiziarie. Il suo rientro nel ruolo di presidente è del tutto inappropriato, un comportamento a corrente alternata, senza motivazioni sostanziali”. Quanto alla mozione del Pd, Marco Bestetti, consigliere regionale meloniano, a domanda, spiega: “Come gruppo di FdI, congiuntamente agli organi di partito, stiamo valutando i contenuti della mozione, ben consapevoli sia del valore del principio garantista di non colpevolezza sia della necessaria tutela dell’immagine di un importante Ente Lombardo come Fondazione Fiera”.