Sicurezza a Milano, Sala: “Il muro contro muro non porta da nessuna parte”

Il sindaco riferisce in Consiglio comunale i contenuti dell’incontro con il ministro dell’Interno Piantedosi

Matteo Piantedosi e Beppe Sala

Matteo Piantedosi e Beppe Sala

Milano, 15 maggio 2023 – Sicurezza a Milano, forse il tema del momento. E su questo oggi il sindaco Beppe Sala ha riferito in consiglio comunale: “Non c'è da parte mia nessun tabù, vanno affrontate tutte le questioni. Certo se stiamo al 'muro contro muro' e alla 'colpa sempre agli altri' non andiamo da nessuna parte. La discussione nel Parlamentino ha riguardato gli incontri con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.  A margine dei lavori in aula ha precisato che “è evidente che servono più persone in divisa per le città ma è anche vero che le città sono la calamita che raccoglie tanto disagio e il disagio lo puoi anche reprimere, ma va soprattutto curato". 

Cosa succede dopo l’arresto?

È “un bene" che gli autori delle violenze accadute nelle settimane scorse siano stati arrestati ma per Sala è “necessario”, un “nostro diritto dei milanesi” anche “sapere poi che cosa succede a queste persone arrestate. Perché – ha detto Sala nel suo intervento in Consiglio – se il questore mi dice 'ne arrestiamo dieci e nove escono subito’, è un tema molto più vasto”. “Se – ha proseguito – quando parliamo di sicurezza vogliamo esser onesti e cercare una soluzione migliorativa, sono il primo a non negare che servano forze dell'ordine e a dire 'attenzione a non puntare tutto sulla repressione’, ma attenzione a quanto coloro che delinquono sono tolti dal rischio di esser ancora in condizioni di reiterare il loro crimine; e questa è una questione che ovviamente coinvolge anche un altro ministero”.

I Cpr

“È una situazione che va letta molto tecnicamente, se ci fermiamo a dire ‘Cpr sì’ o ‘Cpr no’ facciamo un errore. Il Cpr se nasce per essere un limbo dove in maniera corretta e con misure giuste è gestita la fase precedente ai rimpatri, non si può in principio dire che non abbia un senso. Il tema è certamente come è gestito ma quel che bisogna anche capire è chi sono le persone che ci finiscono dentro, quanto ci rimangono e perché. Dai dati forniti dal prefetto Saccone nel Cpr è ospitato un numero significativo di persone che ha precedenti gravi per violenze e quindi persone per cui c’è una logica di rimpatrio". Ha aggiunto Sala, a margine del Consiglio comunale, commentando l'ordine del giorno presentando da un gruppo di consiglieri del Pd e della Lista Sala che richiede la chiusura del centro di via Corelli. 

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