GIOVANNI CHIODINI
Politica

Mario Mantovani, il ritorno dopo le inchieste e la vittoria alle europee: “È l’ora del riscatto”

Da Berlusconi a Giorgia Meloni, 25 anni dopo ancora a Strasburgo. E il suo paese lo rielegge sindaco: "Arconate? C’è tanto da fare"

Mario Mantovani festeggia il risultato del voto ad Arconate dove è stato rieletto sindaco

Oggi come venticinque anni fa. La storia, nel segno di Mario Mantovani, si ripete. È cambiato solo il personaggio politico di riferimento, da Silvio Berlusconi a Giorgia Meloni, da Forza Italia a Fratelli d’Italia. Tutto d’un colpo sono stati cancellati gli anni oscuri del carcere (quaranta giorni dietro le sbarre nella primavera del 2015) e delle aule di giustizia, mentre andava in scena la guerra delle amministrazioni locali per impedire che gestisse la casa di riposo costruita in paese. Lontani anche gli anni in cui gli avversari politici erano appostati sotto casa alle prime dell’alba in attesa di vederlo uscire con le manette, scortato dai finanzieri, diretto al carcere. Mario Mantovani, classe 1950, preferisce dimenticare. Forte dei voti che lo hanno riportato a Strasburgo e alla guida della sua Arconate, pur con 25 anni in più sulle spalle.

"Questi sono stati i giorni del riscatto. L’esito elettorale - dice - è andato oltre ogni mia aspettativa. È stato un grande successo che si è concretizzato in un sol giorno, come nel 1999, quando venni eletto per la prima volta all’europarlamento. E con gli stessi voti di allora, qualcosa di più dei 30mila voti di preferenza".

Da domani, come allora, sarà europarlamentare e sindaco. Come pensa di organizzare il lavoro?

"Sulla base dell’esperienza passata sarò due o tre giorni a Strasburgo e gli altri quattro qui ad Arconate, dove c’è davvero molto da fare".

Cosa?

"Nei prossimi anni un centro sportivo giovanile e il recupero delle aree di due tessiture collocate in paese non più operative. Capannoni coperti di amianto da risanare. Parleremo con i proprietari. E poi potenzieremo anche i servizi sanitari. In questi anni Arconate è scivolata verso il degrado, l’ho visto e vissuto quotidianamente senza avere gli strumenti per poter intervenire. Adesso i cittadini questi poteri me li hanno nuovamente conferiti e mi occuperò delle varie questioni aperte, a cominciare dal centinaio di alberi che in questi anni sono spariti e non sono stati mai rimpiazzati".

A Strasburgo di cosa si occuperà, ha preferenze?

"No. Lascerò che sia Giorgia Meloni a decidere in quale commissione potrò mettere a frutto la mia esperienza, dove vorrà collocarmi. Assieme agli altri eletti andremo a rivendicare quei temi che la Meloni ha ribadito nel corso della campagna elettorale ma prima di tutto andremo a difendere gli interessi degli italiani".

Un ultimo pensiero al suo antagonista per le Comunali.

"Sergio Calloni penso che abbia accolto la sconfitta con signorilità. È un bravo ragazzo ma per amministrare serve altro: in questi anni, ad esempio, non ha mai espresso una progettualità facendo richiesta dei fondi del Pnrr, una opportunità di sviluppo anche per i piccoli comuni".