Cup unico Lombardia: quando sarà attivo, dove e cosa cambia. “Ecco tutte le misure in campo per tagliare le liste d’attesa”

Bertolaso: entro la fine del 2024 in otto enti sanitari pubblici e in due privati. Majorino (Pd): “Ormai è una barzelletta”. Tra le misure in arrivo anche la possibilità (dal 6 maggio) di effettuare esami di diagnostica anche al pomeriggio (16-20) e il sabato mattina. L’assessore al Welfare sulla “missione” in Sud America: “Interessati 3mila infermieri di Argentina e Paraguay”

Milano – Novità in arrivo sul fronte della sanità lombarda: si avvicina (almeno così pare) l’atteso debutto del Centro Unico per le prenotazioni. "Entro la fine del 2024 in otto enti sanitari pubblici e in due privati è prevista l’attivazione del Cup unico” ha spiegato dall'assessore al Welfare della Regione Lombardia Guido Bertolaso che ha fatto sapere che “è stata aggiudicata la gara da due società” e “il 5 giugno ci sarà il collaudo di questo impianto”. Il Cup unico sarà quindi attivato “in via sperimentale entro la fine di giugno nell'Asst franciacorta, se sarà andato a buon fine il collaudo”, poi “dal 30 settembre ci sarà il completamento di tutta l'area della provincia di Brescia e il 31 dicembre allargheremo l'attività a otto enti sanitari pubblici e due privati” ha concluso Bertolaso. Oggi la Giunta regionale ha approvato una delibera sulla sanità. Le misure sono state presentate in conferenza stampa dal presidente Attilio Fontana e dall'assessore al Welfare Guido Bertolaso, presente anche il vicepresidente di Assolombarda con delega alle Life Sciences, Sergio Dompè. Per garantire l'efficacia delle misure adottate, la Direzione Generale Welfare effettuerà un monitoraggio mensile con l'obiettivo di identificare prontamente eventuali criticità nei territori. Ecco le principali novità

Cup unico: come funzionerà e perché è importante

Il nuovo sistema di fatto manderà in pensione l’attuale sistema articolato in Cup aziendali "che lavorano in modo eccellente ma autonomo" dunque "farraginoso. Non dico sia da incolpare per i tempi d’attesa ma ne è un co-fattore", ha spiegato Bertolaso. Il Centro unico di prenotazione prevede come suo obiettivo finale quello dell'unificazione delle agende di appuntamenti di tutte le strutture sanitarie della regione, creando di fatto un sistema unico integrato di informazioni e di scambio di indicazioni. Per Bertolaso con il Cup unico “ogni cittadino, ma soprattutto i vari enti, responsabili e addetti ai lavori, avranno in tempo reale tutte le informazioni di tutte le attività che si svolgono in ambito sanitario sia pubblico che privato in Lombardia”. Per il numero uno del Welfare il nuovo Cup non sarà comunque l' unico modo per risolvere il problema delle liste d'attesa”.

Esami di diagnostica anche nel pomeriggio e il sabato mattina 

In campo oltre 61 milioni di euro per abbattere le liste d'attesa e arrivare a garantire oltre 7 milioni di prestazioni (di cui 2 milioni di prime visite) di quelle che rientrano nel Piano Nazionale Gestione Liste di Attesa (Pngla) entro dicembre 2024 e 1 milione di prestazioni in più rispetto all'anno 2023. E, ancora, stabilita la possibilità di effettuare visite - dal prossimo 6 maggio - ed esami di diagnostica anche al pomeriggio (16-20) e il sabato mattina.

Il monitoraggio delle classi di priorità indicate dalla ricetta

La delibera prevede anche il monitoraggio del rispetto delle classi di priorità indicate dalla 'ricetta' medica per l'erogazione della prestazione e le indicazioni sulle tempistiche di esecuzioni dei principali e esami e visite. In un'ottica di semplificazione dell'accesso alle cure, la prestazione di controllo prescritta dallo specialista dovrà essere prenotata dalla stessa struttura in cui viene effettuata la visita per garantire un percorso di presa in carico del paziente.

Il piano per incrementare il numero delle prestazioni

Nel dettaglio, le strutture pubbliche dovranno effettuare 4,1 milioni di prestazioni, i privati accreditati 3,1 milioni. Dei 7 milioni totali, 2,8 milioni di prestazioni dovranno essere garantite nell'area dell'Ats di Milano. Per incrementare il numero delle prestazioni, dunque, la Regione ha destinato 61 milioni di euro "2/3 - ha precisato Bertolaso - agli erogatori pubblici e 1/3 ai privati. Stabiliamo inoltre noi, ed è la prima volta in Italia, i posti da mettere a disposizione nelle agende da qui alla fine dell'anno. Sulla base delle liste di attesa, del personale e delle tempistiche che abbiamo individuato, ogni struttura dovrà fare un numero specifico di prestazioni. I compiti, dunque, li da' la Regione quantificando il numero di slot necessari". Da parte loro, le Agenzie di Tutela della Salute (ATS) dovranno individuare ulteriori prestazioni che necessitano di miglioramento in termini di tempi di attesa.

L’affondo di Majorino

In merito al Cup unico arriva l’affondo di Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd in Consiglio regionale della Lombardia: “Il Cup unico, sentendo le dichiarazioni settimanali di Bertolaso, sta diventando una barzelletta. A ottobre dello scorso anno diceva che sarebbe stato pronto a fine 2026 e altre ne ha dette nei mesi scorsi, per arrivare a una settimana fa ad assicurare che entro l’estate un terzo dei lombardi lo avrebbero potuto utilizzare, salvo poi dire oggi il contrario, cioè che faranno il collaudo a inizio giugno e dall’inizio del 2025 includerà in tutto dieci strutture di cui solo due private, cioè nulla. Ma si può avere un po’ di serietà? Il Cup unico deve avere le agende di tutti gli operatori privati altrimenti non serve a niente, soprattutto non a ridurre le vergognose liste d’attesa, quelle che fanno rinunciare alle cure sette lombardi su cento. Proporrei a Bertolaso di non parlare più di Cup unico fino al giorno in cui potrà dire che funziona effettivamente, sempre che prima o poi succeda davvero”.

La “missione” in Sud America: “Interessati 3mila infermieri”

Oggi Bertolaso ha fatto anche il punto sulla sua “spedizione” in Sud America alla ricerca di personale infermieristico.  "Abbiamo ricevuto la disponibilità dai governi e dalle associazioni di categoria di Argentina e Paraguay per oltre 3 mila infermieri interessati, oltre 500 medici interessati e stiamo ricevendo 50 mail di interesse alla Dg welfare per arrivare qui in Lombardia" ha detto.  "Stiamo lavorando sul piano formale. Dobbiamo valutare la loro conoscenza della lingua, i loro titoli professionali e stiamo già immaginando corsi di formazione per la lingua e di aggiornamento nel loro Paese anche con le ambasciate. E' un aspetto organizzativo molto importante. Quando saremo pronti sotto tutti i punti di vista incominceremo anche con questa operazione. Contiamo entro la fine dell'anno di avere i primi organici di infermieri e medici per poi allargare nel corso degli anni a venire sulla base delle disponibilità", ha aggiunto. Inoltre "accanto a questo, la Regione sta lavorando a un bando unico per medici e infermieri rivolto al personale italiano"

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