
Una manifestazione studentesca
Milano – Torna a crescere l'interesse per la politica fra i circa 197.000 giovani (15-29 anni) residenti a Milano: si considerano in qualche modo impegnati in politica 7 giovani milanesi su 100 rispetto ai 5 su 100 della media nazionale.
È quanto emerge da un'analisi della Fondazione per la Sussidiarietà (FPS) in occasione della VII edizione della Scuola di Formazione Politica ‘Conoscere per decidere’, che inizia il 17 febbraio. La ricerca FPS segnala che il Comune è ritenuta l'istituzione più vicina ai cittadini e il 90% dei giovani considera importante seguire l'attività degli amministratori locali. Circa la metà dei giovani sono convinti che sia necessario prendere parte alla vita politica e sociale del proprio territorio. Due terzi dei giovani meneghini (64%)- rivela la ricerca FPS- si tiene informato sulla politica rispetto al 40% a livello nazionale. I giovani seguono la politica principalmente attraverso tv (75%), radio (26%) e i social media (12%).
C'è anche una minoranza (10%) che si dichiara "disgustata" dalla politica, ma molto inferiore rispetto al resto d'Italia (24%). Quasi 3 giovani su 4, considerano possibile, anche se difficile, un impegno in prima persona per far funzionare meglio il Paese. Molti rimproverano alla politica la mancanza di spazio per i giovani, mentre fra i giovani milanesi la fiducia nei partiti è cresciuta dal 10% al 32% negli ultimi dieci anni e raggiunge il 37% fra i laureati. Si può stimare in circa 5.000 il numero dei giovani che svolgono attività gratuita per un partito in città.
In generale, circa tre quarti dei giovani ritiene che la politica sia uno strumento utile per migliorare la vita dei cittadini. Andare a votare, in particolare, è considerato lo strumento principale di partecipazione (95%). "Il crescente interesse dei giovani milanesi per la politica rappresenta un indubbio segnale positivo, sia per la nostra città sia per il Paese" è il commento del sindaco Giuseppe Sala, secondo cui "al netto di numeri che sono certo cresceranno ancora nei prossimi anni, quanto viene fotografato dall'analisi di Fondazione per la Sussidiarietà testimonia che tra le nuove generazioni si sta facendo spazio una nuova classe dirigente, che intende impegnarsi anche in prima persona per contribuire al cambiamento, in meglio, della società".
"La ripresa di interesse dei giovani per la politica è un segnale positivo – osserva invece Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà – la collettività sta pagando un prezzo molto alto per la perdita di credibilità della politica e dei partiti. La democrazia, però, non può sopravvivere senza i partiti, ma questi devono tornare a essere espressione autentica delle realtà di base, incarnando valori come responsabilità, competenza e impegno sociale. Il futuro della politica richiede una profonda riscoperta della cultura della sussidiarietà e del ruolo delle comunità intermedie. La loro missione va però ben oltre la semplice mediazione: esse devono promuovere una nuova visione del vivere politico, radicata in una concezione della persona come essere relazionale. Conoscere per decidere è una scuola apartitica che affronta i temi della crisi della democrazia con l’obiettivo di far rinascere e crescere passione e sensibilità per il bene comune”.