
Pierfrancesco Majorino, 51 anni, del Pd
Milano – Il sondaggio è top secret, ma qualche indiscrezione è rimbalzata di voce in voce negli ultimi giorni. Oggetto: elezioni comunali 2027. Il centrosinistra cerca il successore di Giuseppe Sala che, giunto al secondo mandato, non potrà più ricandidarsi. Il centrodestra cerca un nome e una strategia per riconquistare Palazzo Marino dopo 14 di dominio progressista.
Ed è proprio il fronte sovranista-moderato ad aver commissionato il sondaggio di cui parliamo. In particolare, è stata Forza Italia ad approfondire l’analisi sulle Comunali meneghine. Ma l’indiscrezione che emerge non riguarda il centrodestra, ma il centrosinistra. Sì, perché la società che ha svolto le interviste ha testato anche una serie di potenziali candidati per il dopo-Sala. Due, in particolare: il capogruppo del Pd in Regione Pierfrancesco Majorino e il giornalista e fondatore di Chora Media Mario Calabresi, figlio di Luigi Calabresi, il commissario di Polizia ucciso da Lotta Continua nel 1972.
Una sfida che, secondo i boatos provenienti dal centrodestra, ma anche dal centrosinistra (le voci, evidentemente, corrono), ha fornito questo risultato: secondo il sondaggio, Majorino sarebbe in vantaggio di quattro punti percentuali su Calabresi, da alcuni considerato un nome forte della società civile vicina al Pd e al centrosinistra. Calabresi è stato anche direttore del quotidiano di riferimento dell’elettorato progressista, la Repubblica. Eppure Majorino è davanti. E non di poco.
Un risultato che ha provocato una riflessione tutta interna al fronte del centrodestra. Majorino candidato preferito dell’elettorato progressista, infatti, dimostrebbe che la maggioranza di centrosinistra che regge a Milano dal 2011, cioè dall’elezione a sindaco di Giuliano Pisapia contro Letizia Moratti, è radicata in città, tanto da sostenere un candidato di sinistra-sinistra come Majorino, già consigliere comunale, assessore al Welfare per due mandati, prima con Pisapia e poi con Sala, ex europarlamentare e ora alla guida del gruppo del Pd al Pirellone. Un dirigente dem vicino alla segretaria del partito Elly Schlein, che gli ha assegnato le deleghe alle politiche migratorie e al diritto alla casa.
Un politico e un uomo di sinistra, Majorino. Un profilo che sembra avere più di una possibilità di essere candidato e di poter vincere le Comunali. Certo, la prima battaglia è quella interna al centrosinistra, ma Majorino sembra pronto a combatterla fino in fondo: difficilmente accetterebbe senza batter ciglio una decisione presa dalla segreteria del Pd con gli alleati di centrosinistra, se la scelta non ricadesse su di lui. Non a caso, in varie interviste, ha ripetuto che la strada maestra per scegliere il candidato sindaco resta quella delle primarie, che hanno designato sia Pisapia che Sala per la corsa verso Palazzo Marino.
Nel sondaggio commissionato da FI, comunque, c’è anche una nota positiva per il centrodestra: a Milano il centrosinistra resta maggioranza ma è in calo rispetto alle elezioni europee dell’anno scorso. Dunque la partita potrebbe essere più aperta del previsto. Già, ma quale sarà il candidato del centrodestra? I nomi testati dal sondaggio restano segretissimi. Il più citato nelle ultime settimane è Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati. Ma non è un mistero che FI preferisca un esponente della società civile. Gli azzurri parleranno di questo e di altro domenica, dalle 9, a Palazzo Castiglioni, dove si svolgerà l’evento “Milano torna al centro della scena”. Il segretario regionale di FI Alessandro Sorte e il coordinatore milanese Cristina Rossello spiegano che “l’evento sarà l’occasione per aprire una discussione costruttiva sul futuro di Milano e lanciare le idee e proposte di Forza Italia in vista delle elezioni 2027”.