Massacro di Paderno Dugnano, i nonni pronti a incontrare il nipote Riccardo. Il nodo del tutore legale

La coppia prova “molta pena e compassione” e per gli inquirenti “la famiglia starebbe facendo quadrato attorno a lui”. Al ragazzo minorenne dovrà essere affiancato un tutore legale per consentire alla Procura tutta una serie di atti

Un momento di una famiglia normale e felice prima della strage

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Paderno Dugnano (Milano), 2 settembre 2024 – Una coppia di nonni distrutta dal dolore per la perdita di Fabio, Daniela e del piccolo Lorenzo ma anche vicina a Riccardo che nella sua follia omicida ha massacrato a coltellate papà, mamma e fratellino.

I nonni hanno infatti manifestato “molta pena e compassione per lui” e si sarebbero anche detti disponibili ad incontrarlo, anche se questo non sarà possibile prima dell'udienza di convalida dell'arresto. Gli stessi inquirenti oggi in conferenza stampa hanno spiegato che “la famiglia sta facendo quadrato attorno a lui” e hanno chiarito che il ragazzo, dopo la prima versione, si è deciso a confessare anche dopo aver parlato con “familiari e col suo legale”.

Convalida arresto

La procuratrice facente funzione per i minorenni di Milano Sabrina Ditaranto e la pm Elisa Salatino stanno lavorando in queste ore alla richiesta di convalida dell'arresto e di custodia cautelare che sarà depositata domani mattina all'ufficio gip. Poi, il giudice (il procedimento dovrebbe essere assegnato al magistrato Laura Margherita Pietrasanta) fisserà l'udienza di interrogatorio e convalida, che potrebbe non essere domani ma mercoledì.

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Tutore legale

Per il ragazzo, infatti, prima di tutto in queste ore dovrà essere nominato un tutore legale, essendo un minorenne senza più genitori, e di questo aspetto si sta occupando il Tribunale di Monza. La nomina del tutore legale, tra l'altro, è necessaria anche per procedere alla fissazione della data per le autopsie. Fissazione che, dunque, non ci sarà prima di domani. Intanto, il 17enne, che si trova nel centro di prima accoglienza del carcere minorile Beccaria, ha iniziato ad avere i primi colloqui con gli educatori, che forniranno un “primo quadro sulla sua personalità”, eventualmente utile anche al gip in fase di decisione.

Accertamenti psicologici

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Inquirenti e investigatori, intanto, lavorano per arrivare a capire il motivo che ha spinto il giovane a compiere la strage. Il ragazzo ha detto di sentirsi “estraneo rispetto al mondo”, di provare “un malessere”. Gli inquirenti sono convinti che col tempo, anche attraverso gli accertamenti psicologici, si riuscirà a comprendere le ragioni della strage.